EX ALL. LECH A FV: "VIOLA FAVORITA SUL LECH, MA A POZNAN TUTTO PUÒ SUCCEDERE: A FIRENZE È CRUCIALE"
Giovedì la Fiorentina farà visita al Lech Poznan per l’andata dei quarti di finale di Conference League. Una realtà che il mondo viola aveva già incrociato nella stagione 2015/16 ai gironi di Europa League ma che FirenzeViola.it ha voluto maggiormente approfondire, attraverso le parole raccolte in esclusiva da Mariusz Rumak, ex allenatore dei polacchi che ha dato la sua opinione in vista del doppio incontro.
Alla luce dei risultati attuali, come giudica la stagione del Lech? È in linea con le aspettative?
“Il Lech Poznan è uno dei più grandi club in Polonia. È attualmente campione in carica ed è naturale per loro lottare tutti gli anni per il campionato. La squadra è attualmente al terzo posto e sarà molto difficile vincere il titolo quest'anno. A dir la verità, i tifosi si aspettavano di vincere, ma un buon cammino in Europa li rende orgogliosi della squadra, che sostengono con tutto il cuore. Tra l’altro, attualmente il Lech è la squadra che ha giocato il maggior numero di partite nelle coppe europee di questa stagione. La squadra può combinare la Conference al campionato in modo da poter soddisfare le aspettative della stagione”.
Che tipo di squadra è il Lech? Quale calcio propone?
“Il Lech Poznan è una squadra il cui DNA è quello di dominare sul campo. Cerca di controllare il gioco col possesso palla, organizzando rapidamente la fase difensiva dopo averla persa. Questa è una squadra coraggiosa che crea molte situazioni per segnare. In difesa va in pressione alta, ma riesce anche ad essere pragmatica quando la situazione lo richiede. È una squadra fatta di giocatori locali, cresciuti lì, che creano un legame unico con i tifosi e la regione”.
Chi sono i giocatori più interessanti?
“Il Lech è forte come collettivo. Il nucleo di questa squadra è formato da giocatori esperti supportati da elementi giocatori. Degni di nota sono i giovani che si sono formati nel settore giovanile come Michał Skóraś, Filip Marchwiński e Filip Szymczak”.
Vede la Fiorentina favorita nel doppio confronto?
“La Fiorentina è un grande club e penso sia la favorita del confronto. La partita di Firenze sarà cruciale per il Lech. L'energico stadio di Poznań caricherà i giocatori del Lech, e qui tutto può accadere. Per passare la Fiorentina, però, bisogna giocare due partite e giocarle alle proprie condizioni. A mio parere, la chiave sarà una buona preparazione mentale, mettere energia durante la gara e una buona organizzazione tattica della squadra”.
Com'è l’ambiente del Lech? Lo stadio, i tifosi?
“I tifosi al Lech Stadium sono fantastici. Possono riscaldare uno stadio e una partita intera. Nel momento in cui il Lech inizia a giocare bene, possono portare i giocatori a una gara fantastica. Amo questo stadio e l'atmosfera in esso, sono sicuro che ci sarà un’energia fantastica nel match con la Fiorentina. Sono convinto che sarà una vera e propria festa per il calcio in Europa”.
Pensa che Van den Brom (l’allenatore del Lech, ndr) la preparerà sulla difensiva?
“Il fatto che la prima partita si svolga a Poznań è molto importante per il Lech. L'aspetto tattico chiave sarà il controllo della partita e riuscire ad avere equilibrio: nel momento in cui il Lech avrà la palla, sarà molto importante capire che quando verrà persa si deve subito reagire. Sono convinto che il risultato della prima partita fornirà un preciso contesto tattico in vista della seconda”.
Qual è secondo lei la favorita per la vittoria della Conference?
“Non c'è una singola favorita in questa competizione. Qualsiasi squadra che ha raggiunto questa fase può vincerla. Il Lech affronterà sicuramente una delle più grandi favorite in questa fase, quindi tutto può accadere qualora passasse”.
Chiudiamo con due domande che escono dall’argomento. Lei ha allenato Teodorczyk al Lech, come mai in Italia non si è imposto?
“Lukasz è un uomo fantastico e un ottimo calciatore. Molto laborioso, che lascia sempre il cuore sul campo. Può lavorare duramente in allenamento e giocare altrettanto per la squadra durante le partite. Purtroppo, nell'ultima parte della sua carriera, ha avuto infortuni che gli hanno impedito di mostrare le sue abilità: ciò è stato cruciale. È un tipico numero 9, ha bisogno di spazio e di certi tempi di gioco. Non può bastare l’allenamento, i giocatori con queste caratteristiche hanno bisogno di giocare per raggiungere la forma ottimale. Sfortunatamente, gli infortuni non hanno permesso a Łukasz di farlo”.
Dove può arrivare questa nazionale polacca? Ci sono giocatori che segnalerebbe per il futuro?
“Abbiamo molti giocatori di talento in nazionale, che ogni giorno giocano nei migliori campionati d'Europa. Nelle loro squadre di campionato mostrano un sacco di qualità e potenziale. Visto da questa prospettiva, la nostra nazionale può fare molto. È composta da un mix di giocatori esperti e giovani che possono mettere in atto un ottimo gioco. Alcuni di loro sono conosciuti dai fan italiani, come Wojciech Szczęsny, Arkadiusz Milik, Karol Linetty e Piotr Zieliński, che giocano ogni giorno nel vostro paese”.