DI CHIARA E MELLI A FV, Questo Marchionni non è una novità
Il primo dei personaggi intervistati oggi da Firenzeviola.it in vista della gara di sabato prossimo tra Fiorentina e Parma non ha bisogno di presentazioni, visto che a Firenze, oltre ad essere ormai di casa, svolge anche un ruolo istituzionale; il secondo i tifosi viola lo ricorderanno per aver dato loro molti dispiaceri proprio quando indossava la maglia dei “ducali”. Parliamo di Alberto Di Chiara e Alessandro Melli. A loro la parola:
Voi siete stati tra i protagonisti di quella che possiamo definire la prima fase della grande ascesa del Parma ai vertici del calcio italiano negli anni ’90. Qual’era il segreto di quella squadra?
Di Chiara: “Diciamo che le cose vennero un po’ da sole; c’era l’abbinamento tra il fatto di avere alle spalle una multinazionale come la Parmalat, che dava delle sicurezze di carattere economico, e quello di giocare in una piazza che non metteva addosso troppe pressioni; c’era poi una grande snellezza nell’organigramma societario, con il patron Tanzi e Pastorello che tenevano in mano le redini; alcuni acquisti azzeccati e l’avere al timone uno come Nevio Scala fecero poi il resto".
Melli: “Era un gruppo di ragazzi con grandi prospettive, che ancora non erano grandi giocatori ma che lo sarebbero diventati visto che poi molti di loro sono stati chiamati in nazionale. C’era comunque prima di tutto molta qualità, perché senza di quella non avremmo ottenuto certi risultati”
Il Parma di oggi può essere paragonato a quella squadra?
Di Chiara: “Difficile da dirsi, perché si vanno a confrontare una società, come quella attuale, che sta facendo di tutto per costruire una squadra di rilievo dopo anni di difficoltà, e una che ebbe la fortuna di centrare subito dei traguardi a livello internazionale che poi la posero di diritto alle spalle delle ‘grandi’ del calcio italiano; sta di fatto che il presidente Ghirardi sta facendo davvero un ottimo lavoro”
Melli: “E’ una domanda che mi viene posta spesso qua a Parma; in effetti qualche similitudine c’è: un giusto mix tra giovani e giocatori esperti con alle spalle una società ambiziosa, come era quella dei Tanzi all’inizio; allo stesso tempo siamo ancora nella prima fase della stagione, e in questo senso è un po’ presto per fare certi paragoni”.
C’è molto Parma in questa Fiorentina; ad esempio l’ultimo arrivato, Marchionni, che prima di approdare alla Juventus aveva giocato proprio nelle file dei ducali, sta sorprendendo un po’ tutti..
Di Chiara: “Eh si, in effetti c’è un bell’intreccio; per quanto riguarda Marchionni lo considero una sorpresa solo in parte; si sapeva che si trattava di un elemento di spessore, poi la resa di un giocatore è sempre un interrogativo; all’inizio mi pare che qualche problemino lo abbia avuto, ma poi pare aver trovato sempre più fiducia nei propri mezzi; merito dell’ambiente e in particolare di Prandelli, che lo ha saputo valorizzare. Cosa che, non dimentichiamo, ha fatto anche con Mutu, che quando è arrivato a Firenze era sì un campione affermato ma anche un giocatore che non dava certo delle garanzie”
Melli:”A Firenze c’è innanzitutto un allenatore molto bravo come Prandelli; non lo conosco personalmente, ma mi dà l’impressione di saper lavorare bene con i giovani; Marchionni l’ho visto giocare quando era qui a Parma e per me non è una sorpresa; anche alla Juve, del resto, non è che abbia fatto poi male”.
Parliamo di Fiorentina-Parma in programma sabato prossimo: le assenze nella squadra viola e il fatto di dover giocare tre giorni dopo in Champions League condizioneranno la gara o i viola restano i favoriti?
Di Chiara: “Il doppio impegno potrebbe in effetti influire, ma Prandelli in queste situazioni è particolarmente bravo, facendo affrontare ai giocatori ogni gara come si trattasse di un compartimento a tenuta stagna. Sicuramente per i viola non sarà facile, perché troveranno un Parma, che pure avrà qualche assenza, sicuramente più riposato e meno assillato dal risultato; inoltre occorrerà fare attenzione al fatto che il Parma abbina giocatori giovani ad altri più esperti e spesso determinanti, come ad esempio Panucci; tuttavia penso che la Fiorentina, se, come del resto ha fatto finora, giocherà senza strafare, cercando l’affondo al momento giusto, potrà fare senz’altro risultato”.
Melli: “Non mi aspetto affatto una Fiorentina condizionata dalla Champions League; il ‘fattore Champions’ entra solitamente in gioco più avanti nel corso della stagione, solitamente verso febbraio-marzo, ed in ogni caso la Fiorentina ha a disposizione una rosa molto ampia e competitiva”.