BELDÌ A FV, Viola? Sono preoccupato ma fiducioso

Esclusiva di Firenzeviola.it
25.12.2016 17:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
BELDÌ A FV, Viola? Sono preoccupato ma fiducioso
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© foto di Federico De Luca

Se parliamo di Paolo Beldì, risuona automaticamente nei nostri orecchi l’inno della Fiorentina che partiva dopo ogni gol della Fiorentina, quando era alla regia delle tante edizioni di “Quelli che il calcio” da lui dirette magistralmente. Quando la Viola andava in gol, Beldì inseriva la canzone di Narciso Parigi rendendoci orgogliosi e finalmente protetti in un programma televisivo nazionale. Questo testimonia il suo grande amore per la Fiorentina. Un amore che ha scelto di raccontare nel giorno di Natale a Firenzeviola.it:

Signor Beldì com’è il suo attuale umore di tifoso viola?
“Sono preoccupato ma speranzoso. Vorrei sperare di non aver buttato via un anno, visto che non siamo ancora a metà campionato. Poi ci sono ancora da giocare la Coppa Italia e l’Europa League e voglio pensare positivo.”

Nelle graduatorie di fine anno, chi è il suo top e il suo flop fra i gigliati?
“Flop non ce ne sono perché il mio essere tifoso viola non mi fa vedere negativamente nessuno. Come tanti, sono affascinato da Chiesa che si è rivelato molto bravo. Lo avevo già notato nella Primavera e rivelato le sue doti anche in un programma a cui partecipavo. Oltre a lui, non si può che menzionare Borja Valero. Uno che tira la carretta da anni, è sempre nel mio cuore.”

Lei è considerato un maestro della regia. Chi è, nella storia della Fiorentina, il regista calcistico che ricorda con più affetto?
“Sono diversi. Il primo è Antognoni, che assomiglia ad un regista anche nel nome (ndr Antonioni) e che, tornando in società, renderà felici tutti i sostenitori viola. Poi Baggio, che non era un regista ma un genio e De Sisti, il regista dello scudetto del ’69.”

Parlando del ritorno di Antognoni, cosa pensa della teoria del “parafulmine” della società nei confronti della tifoseria?
“Non sono d’accordo perché Giancarlo è un profondo conoscitore di calcio e darà un grande contributo. Con la sua competenza potrà aiutare Corvino. Ricordiamoci che con Cinquini scovò Rui Costa. Sarà anche un tramite molto importante fra la dirigenza e i tifosi.”

Se dovesse fare un programma televisivo sulla Fiorentina di oggi, come lo titolerebbe?
“Stiamo lavorando per noi” usando il nome dell’ultimo varietà che ho fatto con Cochi e Renato. Vuole anche essere un augurio, per costruire qualcosa partendo dai giovani come Brunelleschi (ndr, sottolinea che non è un lapsus, ma che chiama così Bernardeschi) e Chiesa.”

Cosa ha chiesto a Babbo Natale?
“Scudetto, Europa League e Coppa Italia.”

Non avrà esagerato?
“Infatti… credo che non mi risponderà!”