ANTOGNONI, I miei eredi sono Montolivo e Aquilani

10.04.2008 08:05 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: Esclusiva Firenzeviola.it-TMW

Nel giorno della grande sfida della Fiorentina, nessuno meglio di Giancarlo Antognoni potrebbe mai essere più azzeccato. Bandiera viola, è colui che più simboleggia, nel cuore dei tifosi Fiorentini, il prototipo dell’idolo. Con lui, oltre ad una attenta analisi delle insidie nascoste nella sfida odierna, abbiamo inoltre chiacchierato del suo attuale impiego in seno alla Federcalcio, che gli consente di essere in prima linea nell’osservare i migliori talenti in erba del nostro calcio. Immancabile, l’incoronazione di un erede, un giocatore che possa ricalcare le illustri orme dell’intervistato, vediamo di chi si tratta.

Cosa fa ora Antognoni?
“Mi occupo delle Nazionali minori per la Figc a Coverciano, seguo dalla Under 16 alla 19”.

Antognoni alla Fiorentina è sempre un discorso out?
“Sì, le porte per me sono chiuse, purtroppo, perché credo di aver dato tanto a Firenze, considerando che alla fine non ho vinto niente”.

Che impressioni ha riguardo alla partita di oggi della Fiorentina?
“Partita non facile, ma certamente una bella sfida, entusiasmante tra due squadre che giocano un bel calcio. La Fiorentina ha un grande vantaggio. Al PSV mancheranno Farfan ed Afellay, i due pezzi migliori”.

Certamente, dopo tanti anni, i giocatori sentiranno il peso di portare avanti la Fiorentina in Uefa?
“Non credo, tutte le partite internazionali sono sempre importanti e hanno dimostrato di avere un grande carattere contro l’Everton, giocare non era facile”.

Dove si è sbagliato all’andata?
“Era una partita da vincere, ma non dico che abbiano sbagliato, ho visto una gara molto equilibrata, sarebbe servito avere più possesso palla, cosa che invece ha gestito il PSV. C’è però da considerare che gli olandesi in casa non sentono il fattore campo, giocano sempre allo stesso modo, la Fiorentina dovrà avere più possesso palla e cercare la profondità”
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Ti aspettavi un campionato riaperto?
“Sinceramente, dopo avere accumulato un vantaggio di dodici punti non l’avrei mai pensato, ma l’Inter ha avuto un calo sostanziale e la Roma è stata brava ad avvantaggiarsene”.

Tutte le colpe sono di Mancini?
“La gestione dell’Inter è difficile. Non è facile gestire tanti campioni. Lui ha demeriti ma anche meriti. In questi anni ha lavorato bene ed i risultati lo dimostrano”.

Ma le continue voci su Mourinho lo possono innervosire?
“Non credo gli possano fare piacere, ma del resto l’Inter è l’Inter: è sempre stata sulla bocca di tutti, sia nel bene che nel male”.

Mentre per la lotta al quarto posto, chi vede favorito?
“Io credo che la lotta sia ristretta a Milan e Fiorentina. L’Udinese non vincendo a Siena, ha incrementato uno svantaggio già considerevole. Tra sabato e domenica ci saranno due scontri difficili sia per la Fiorentina che per il Milan. Ma se la squadra viola dovesse mantenere la distanza di quattro punti credo che sarebbe favorita, a cinque partite dal termine”.

E La Juve ce la farà ad arrivare terza?
“La Juventus deve recuperare la partita con il Parma, se dovesse vincere credo che potrebbe gestire il terzo posto senza nessun problema. Ma arrivare terzi o quarti è lo stesso si devono fare lo stesso i preliminari”.



Se la Fiorentina dovesse arrivare in Champions cosa deve fare?
“Deve essere rafforzata, per la Champions ci vuole una squadra con una rosa importante sia numericamente che qualitativamente”.

In Italia c’è un giocatore che le somiglia, un suo erede?
“Aquilani e Montolivo. Diciamo che Montolivo mi può assomigliare per il bel tiro potente che ha da fuori area, i suoi bei lanci, è certamente molto promettente. Soprattutto Aquilani, però è simile a me, ha il tiro da fuori area. Lui sta crescendo bene, infatti tutti lo vogliono e lo cercano”.

Alla fine la Roma cederà?
“In questo mercato, i soldi la fanno da padrone”.

Parliamo della Nazionale, visto che lei è di casa a Coverciano. Come la vede agli Europei?
“Bene, siamo i campioni del mondo in carica e dovremmo fare la differenza anche agli Europei 2008. Il girone è difficile, ma l’Italia è sempre emersa nei vari tornei e succederà anche questa volta, dove la vedo nei primi tre/quattro posti”.

Donadoni ed il suo contratto?
“Sono situazioni che appena ci si avvicina alle competizioni importanti escono fuori. Come succede in campionato succede anche per la Nazionale. Donadoni ha lavorato bene e credo che farà bene anche agli Europei. La FIGC di questo ne terrà in considerazione sicuramente”.

Cassano è da convocare?
“Io sono più per Del Piero, che ha fatto un campionato strepitoso, ha dimostrato di essere tornato ad alti livelli. Cassano invece è un giocatore imprevedibile non so se verrà tenuto in considerazione proprio per questo”.

Come stanno andando le sue Nazionali?
“L’Under 17 non si è qualificata per gli europei. È stata una brutta tegola. A questo punto c’è da sperare per l’Under 19, anche se il girone è difficile con Svezia, Svizzera e Francia”.

C’è qualche giovane da segnalare?
“Ci sono giovani interessanti. Ragazzi che già giocano nelle Primavere delle loro squadre. Ci sono ad esempio Albertazzi del Milan e Caturano dell’Empoli., ma anche lo stesso Sala del Chelsea”.

Tra questi c’è anche Paloschi, che assieme a Balotelli ha fatto grandi cose?
“Per me non sono stati una sorpresa. Sono giocatori diversi ma importanti entrambi, Paloschi è un giocatore più da area di rigore come Inzaghi, Balotelli no. Se a lui capita la palla la butta dentro. Paloschi è da una vita che è nell’orbita della Nazionale italiana”.

Balotelli può giocare già da titolare?
“Non credo anche perché nell’Inter rientreranno giocatori importanti ma è un ragazzo su cui la società nerazzurra ha posto tutta la fiducia possibile”.

A che punto siamo con il rapporto settore giovanile-squadre maggiori?
“C’è ancora molto da lavorare. Le società dovrebbero investire di più o magari crederci di più. Il problema non è solo gestire giovani promesse ma anche farle giocare”.