UN MISERO PUNTO PER SCACCIARE LA PAURA, MA IL PARI DEL GENOA OBBLIGA I VIOLA A SCUOTERSI. I CALCOLI DELL’AVULSA E IL RICHIO DI GIOCARSI TUTTO CONTRO PRANDELLI

19.05.2019 00:00 di  Leonardo Bardazzi   vedi letture
UN MISERO PUNTO PER SCACCIARE LA PAURA, MA IL PARI DEL GENOA OBBLIGA I VIOLA A SCUOTERSI. I CALCOLI DELL’AVULSA E IL RICHIO DI GIOCARSI TUTTO CONTRO PRANDELLI

Manca un punto. Un solo, misero ma decisivo punto, per scacciar via la paura, per tentare di mettersi tutto alle spalle. Per salvarsi. La Fiorentina è ancora padrona del proprio destino, a traballare sono soprattutto l’Empoli e Prandelli, ma proprio il gol del Genoa al 90’ obbliga la Fiorentina a scuotersi, a giocare come farà il Parma: col coltello tra i denti, tutti insieme, con i tifosi e la squadra uniti verso un unico obiettivo. Sarà una domenica tosta per davvero, sarà una battaglia, da giocare sotto l’acqua e con tanta concentrazione e determinazione. Doti che a questi livelli dovrebbero essere scontate, ma che la Fiorentina ha smarrito ormai mesi fa. 

Montella recupera Pezzella e Veretout, due pezzi da novanta. E, almeno sulla carta, dovrebbe essere una buona notizia. Il francese ultimamente ha deluso parecchio: ora avrà la possibilità di riscattarsi, di dimostrare che almeno per qualche ora, il mercato potrà aspettare. Poi sarà addio, ma pazienza. Chi non vuole restare, vada pure via. Dall’altra parte il guaio fisico di Inglese potrebbe dare una mano, ma Gervinho è tipo tosto, soprattutto se gli verrà data la possibilità di correre palla al piede. Testa e gambe dunque. La Fiorentina non è abitata a questo tipo di gare e, come ha detto la bandiera gialloblu Lucarelli, dovrà giocare contro una città intera: se sarà la solita, moscia squadra vista ultimamente, rischierà di essere stritolata. E dovrà giocarsi la serie A all’ultima giornata. Non è tempo di polemiche, ma assistere alla conferenza stampa di Montella dove si parla di una Fiorentina come “terza squadra per indice di pericolosità nelle ultime 5 partite” e come “squadra che concede meno palle gol di tutte”, ha lasciato interdetti. Non abbiamo i mille dati dei match analyst viola, ma qualche conto si può fare lo stesso: con Pioli, in 31 giornate (dati Lega Calcio), la Fiorentina aveva calciato verso la porta 339 volte, per una media di 10,9 a partita, risultando l’ottava squadra di A per occasioni (anche presunte) create. Con Montella lo ha fatto altre 58 volte, per una media di 11,6 a partita. Il miglioramento, onestamente, non sembra così evidente, tanto che i viola restano ottavi per palle gol create. I dati comunque si possono leggere in tanti modi, ma quelli che interessano sono questi: con l’Aeroplanino la Fiorentina ha fatto un punto e un gol. Nessuno, in 5 partite, ha fatto peggio. E attaccarsi solo ai pali di Chiesa, alle parate di Dragowski (che pure ci sono state) o all’”humus” negativo, sembra quantomeno singolare.

Come detto però conta solo la salvezza. E allora ecco anche i maledettissimi conti per evitare il terzultimo posto: in caso di sconfitta, servirebbe attaccarsi alla radiolina e sperare che il Toro fermi oggi pomeriggio l’Empoli al Castellani. La Fiorentina infatti rischia la B solo se fa zero punti in due partite e se l’Empoli vince entrambe le partite. Gli azzurri giocheranno contro i granata (in forma e in corsa per l’Europa) e chiuderanno a San Siro contro l’Inter, che comunque potrebbe prendersi la qualificazione Champions già stasera: hanno davanti una montagna da scalare, è verissimo. Ma sperare nelle disgrazie altrui, non è un gran modo per evitare il peggio. 

Nel caso in cui si arrivasse all’ultimissima giornata con i viola in ballo, il calendario ci metterebbe di fronte a un derby fratricida con l’amico Cesare: lui, viola nell’anima, costretto a battere la sua Fiorentina all’ultima giornata. Una beffa del cuore verrebbe da dire, ma soprattutto una pericolosissima saponetta su cui scivolare. Con Fiorentina e Genoa appaiate a 40 infatti (e naturalmente con l’Empoli a 41), i viola retrocederebbero per gli scontri diretti a sfavore. In caso di ammucchiata a 40 con più squadre (anche Bologna e Udinese hanno la possibilità di finire insieme a Fiorentina e Genoa), pure nella peggiore delle ipotesi i viola farebbero valere la miglior differenza reti rispetto alle altre e (salvo clamorose valanghe di gol nelle ultime partite) salverebbero lo scalpo. Montella dice di non essere preoccupato. Beato lui, per non dipendere dalle altre però questo punto ci serve come il pane. E contro gente che lotta per la vita, prenderselo non sarà una passeggiata di salute.