RIVOLUZIONE O SMOBILITAZIONE? LA RISPOSTA SPETTEREBBE AI DELLA VALLE

25.06.2017 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
RIVOLUZIONE O SMOBILITAZIONE? LA RISPOSTA SPETTEREBBE AI DELLA VALLE

Serve necessariamente una sconfinata passione per restare aggrappati al mondo del pallone. In tempi di assalti sul mercato delle proprietà cinesi, malcontenti diffusi più o meno ovunque e poche parole di cui fidarsi, provare a immaginare l'anno che verrà è esercizio complicato. Praticamente per tutti (basti osservare le vicende persino delle "big" figuriamoci se lo sguardo si posa in casa Fiorentina dove Corvino dà la netta sensazione di essere pronto a non guardare in faccia nessuno pur di portare avanti la propria rivoluzione. 

Lo sviluppo della trattativa che l'Inter per regalare Borja Valero a Luciano Spalletti dà l'esatta rappresentazione di quanto il tifoso viola possa ritrovarsi spaesato. D'accordo il cambiamento di un ciclo tecnico della cui fine si parla ormai da due stagioni, d'accordo la necessità di un bilancio in salute e d'accordo pure sul ringiovanimento della rosa, ma con Borja si poteva e si doveva individuare una via d'uscita migliore, o come minimo non velenosa

Anche perchè se è vero che chi è destinato a restare dovrà farlo con la massima convinzione, è altrettanto vero che proprio lo spagnolo sarebbe un elemento utile per l'ambientamento dei nuovi. Valutazioni evidentemente diverse, quelle portate avanti da Corvino che, dopo i tre giorni milanesi, ha lasciato il campo libero a Ramadani già subissato di incontri. E' stato l'intermediario da sempre vicino ai viola, per esempio, a gestire il primo incontro con Fassone e Mirabelli per parlare di Kalinic, e sempre lui ha ascoltato i primissimi sondaggi dell'Inter per il croato

Non che oggi il calcio non funzioni così, anzi ormai funziona esattamente così, ma è pur sempre lo specchio di una società che al momento non regala troppe prospettive. Archiviato il passo indietro di Andrea Della Valle, da Casette d'Ete non sono più arrivate notizie. Nè su quel che si vuol fare nel prossimo anno nè su come si proverà a riallacciare il rapporto con la città.

Il recente cda ha di fatto confermato il rientro in pianta stabile di Salica come vice-presidente e quello di Antognoni nel ruolo di club manager, ma in tempi in cui praticamente tutti sembrano in vendita spetterebbe soprattutto alla proprietà regalare indirizzi e chiarezza come già accaduto in passato. Senza un confronto con una città ogni giorno più delusa dalle possibili partenze il rischio è quello di trascinarsi dietro un'estate lunga ed estenuante nella quale mancheranno le code ai botteghini per gli abbonamenti. In attesa che qualche risposta la fornisca direttamente Corvino con gli acquisti (ma a occhio e croce ci vorrà ancora del tempo) il silenzio dei Della Valle è il peggior spot possibile della ripartenza viola. 

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it