IL MERCATO NON DECOLLA MA NON È IN RITARDO, BASTA CHE NON SI ASPETTI LA UEFA PER SOSTITUIRE I TITOLARI. JOVIC BLOCCATO DA RAMADANI, LA FIORENTINA GLI CHIEDA DI CAMBIARE IDEA, MEGLIO TENERE CABRAL. PRIORITÀ PORTIERE, MA CON QUALE FILOSOFIA?
Il mercato della Fiorentina è ancora lontano dall'entrare nel vivo ma questo (ancora) non deve essere una preoccupazione. Questo perché chi ha parlato con Italiano nelle ultime ore lo ha sentito carico e pronto per riprendere ad allenare, senza che abbia manifestato tensione in chiave costruzione della rosa del futuro. Le garanzie che gli sono state date in sede di conferma, lo hanno ampiamente rassicurato e nel frattempo i dirigenti si sono portati avanti con una serie di sondaggi anche per tastare il polso delle varie società potenzialmente coinvolte. Non ci sono solo i Berardi o gli Zaniolo nel mondo, la lista dei potenziali obiettivi è lunga ed è composta da vari tipi di profili.
È normale che le attenzioni del club siano rivolte anche alle situazioni pendenti, come Amrabat e Igor per intenderci, anche perché sia l'uno che l'altro non vorrebbero riprendere la stagione con la convocazione in viola. Per il marocchino ci sarebbe tempo fino al 19 luglio, per il brasiliano la dead line potrebbe essere il 10 luglio, giorno di raduno e di visite mediche. Al momento però, sia per l'uno che per l'altro si può parlare sempre di sondaggi e non di offerte. Un piccolo guaio che anche i procuratori dovranno provare a risolvere. Più facile trovare una soluzione per Igor, che ha il Fulham alle calcagna ormai da mesi e che ha già parlato con il tecnico Marco Silva. Non è in scadenza nel 2024, perché l'opzione aumenta le possibilità di alzare il prezzo da parte viola, ma difficilmente potrà salutare per una cifra superiore ai 10 milioni di euro. Per Amrabat il prezzo fatto circolare tra gli operatori di mercato è 30 milioni, nessuno si è minimamente avvicinato a tale cifra. La gestione di questo potenziale nuovo caso di mercato sarà fondamentale non solo per l'eventuale plusvalenza ma anche per mandare un messaggio alle altre società e agli stessi giocatori già presenti in rosa. Il Milan un pensierino ce lo sta facendo, ma da qui ad intavolare una cessione, ne passa di acqua sotto i ponti.
Italiano ha anche chiesto con forza Boulaye Dia che la Salernitana riscatterà dopo l'ottima stagione disputata in granata. Il punto è: può valere 25 milioni? Difficile che la Fiorentina si spinga a pagare questa onerosa clausola, ma con una contropartita, che non sarà Cabral, il prezzo potrebbe anche scendere fino a collimare con la potenzialità di spesa viola. Fosse per il mister tra l'altro, potrebbero partire sia Cabral che Jovic, ma come abbiamo spiegato a più riprese, cedere il serbo è molto complicato. In un mondo ideale non ci sarebbero dubbi su chi dovrebbe partire, anche perché il famoso risparmio da decreto crescita, che parte soltanto da gennaio, non sarebbe così esoso da cambiare i piani di un grande club. Magari si potrebbe chiedere a Ramadani di trovare una nuova collocazione per lui, ma proprio l'agente dell'attaccante ha fatto sapere per vie traverse che l'intenzione è saldamente quella di giocare ancora alla Fiorentina. Questo non perché ci sia del reale attaccamento alla squadra o al progetto tecnico, ma piuttosto perché a fine stagione potrebbe liberarsi da parametro zero, alzando l'asticella del futuro contratto. Motivo in più per la Fiorentina di provare a trovare una soluzione in uscita.
In ogni caso, la priorità che sembra voler portare avanti la dirigenza viola, è quella del portiere. Terracciano è stato continuo ma non determinante. I numeri parlano di un portiere che non fa la differenza e per questo, come l'anno scorso, il club ha deciso di provare a trovare un altro numero uno da affiancargli. La logica vorrebbe che venisse fatto un tentativo per Carnesecchi, o al limite per Caprile, ma le valutazioni sono alte e allora è più semplice che si cerchi un'occasione, come potrebbe essere Cragno. Pradè in passato aveva già preso contatti per portarlo a Firenze e lui farebbe carte false per tornare a casa. Sarebbe un grande passo in avanti? Eventualmente lo dirà il campo, sulla carta forse non lo sarebbe.
L'altra pedina che non può essere rimandata per le lunghe è il centrocampista che dovrà sostituire Amrabat. Maxime Lopez non scalda il cuore di Italiano che vorrebbe un giocatore più fisico, e allora ecco il vecchio pallino Hjulmand che però ha un costo alto. Magari l'inserimento di una contropartita come Duncan, che tra l'altro ha anche degli affari in Salento, potrebbe aprire ad una vera e propria trattativa. Un obiettivo che però non può essere rimandato a data da destinarsi, perché quando le big avranno finito le idee, si butteranno a capo fitto su di lui e per i viola potrebbe essere troppo tardi.
Come detto all'inizio, ancora non è arrivato il tempo della preoccupazione. C'è Italiano a fare da garante. Se lui è tranquillo, lo deve essere anche la piazza. Sicuramente non avrebbe senso pensare di attendere le evoluzioni della possibile esclusione della Juventus dalla Conference e la conseguente partecipazione della Fiorentina ai preliminari, per fare mercato in entrata. Questa mentalità non sarebbe da grande club e vogliamo escluderla proprio per non dare la "colpa" a questa filosofia. I titolari da prendere sono quelli, non coinvolgono la lunghezza della rosa che sicuramente andrà decisamente scremata con particolare attenzione alle liste. Il tempo delle scelte si avvicina, l'importante, al di là dei potenziali mugugni della piazza, è che chi deve avere le idee chiare, le abbia per davvero.