CHIESA, MURIEL E SIMEONE ASSIEME, ECCO COME BATTERE L'ATALANTA. TORNA MILENKOVIC. UNA FINALE DA DEDICARE AD ASTORI. OGGI ALLENAMENTO APERTO, LA CARICA DEI TIFOSI PER UN GRUPPO STRAORDINARIO, CHE NON MOLLA MAI. PJACA, INUTILE INSISTERE. MEGLIO MONTIEL

26.02.2019 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
CHIESA, MURIEL E SIMEONE ASSIEME, ECCO COME BATTERE L'ATALANTA. TORNA MILENKOVIC. UNA FINALE DA DEDICARE AD ASTORI. OGGI ALLENAMENTO APERTO, LA CARICA DEI TIFOSI PER UN GRUPPO STRAORDINARIO, CHE NON MOLLA MAI. PJACA, INUTILE INSISTERE. MEGLIO MONTIEL
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© foto di Federico De Luca

Forse e purtroppo, bisogna sempre partire da quel giorno maledetto di un anno fa che portò via Davide Astori per capire davvero fino in fondo dove nasca la forza dei giocatori della Fiorentina. E’ difficile vedere un gruppo di atleti così compatto, così coeso, così motivato. Gente che ha fame, gente che ha voglia, gente che non molla mai.

E’ di sicuro qualcosa di straordinario, che viene da dentro, quasi una spinta morale, l’idea di superarsi sempre, di andare oltre, come aveva insegnato Astori. Un modo per onorarlo e ricordarlo. La Fiorentina è una testuggine morale, non si arrende mai, rimette in piedi anche le partite più disperate, si rialza da tutte le situazioni avverse. Gare praticamente perse che si riaprono. Tra le ultime penso al Sassuolo, alla Sampdoria e l’altra sera all’Inter, ma non solo a quelle. E’ un atteggiamento costante, unico.

Diciamolo per correttezza morale e professionale, è vero, quel rigore con l’Inter l’altra sera non c’era, ma al centesimo minuto di una sfida drammaticamente adrenalinica, Chiesa è andato ancora rabbioso su una palla morta, ha messo dentro un cross che voleva dire crediamoci, proviamoci, non arrendiamoci. Questa è la Fiorentina. Le situazioni vanno cercato e favorite. E’ uno spirito straordinario e pure contagioso, che ha preso davvero tutti, anche i nuovi. Le emozioni, i ricordi e le ambizioni, gli ideali e gli obiettivi sono stati tramandati. Anche quelli che con Astori non hanno giocato si sentono investiti della missione, anche loro contribuiscono a dare forza a questo gruppo. Muriel, arrivato da un mese e mezzo, fa il saluto del Capitano. Se ci pensate, sportivamente parlando, è un atteggiamento commovente. Tecnicamente ci sono diverse squadre più forti e più avanti, lo abbiamo detto e ripetuto, la classifica e certe difficoltà lo dimostrano, ma quando sosteniamo che questa squadra può comunque battere chiunque è una verità vera. La forza viene da dentro e questo gruppo meriterebbe davvero di vincere qualcosa da dedicare ad Astori e quindi anche a se stesso. L’occasione coppa Italia è ghiotta, forte, forse irripetibile.

L’Atalanta è più o meno al tuo livello, battibile, ancora di più nella partita doppia. Oggi non è in un grande momento, un mese fa sarebbe stato molto più complicato, basterebbe chiedere alla Juve che è andata fuori proprio contro i nerazzurri. La gara di domani sera, in casa, dovrà servire anche a mettere sulla strada giusta la partita di ritorno prevista (purtroppo) solo fra due mesi. E’ una di quelle notti magiche che Firenze onora ed esalta. Una notte che avrà anche un prologo questa sera. La Fiorentina ha deciso di aprire l’ultimo allenamento ai tifosi, decisione giusta, vorrei dire saggia e non scontata. Questa squadra lo sa benissimo, ma deve sentire ancora una volta di più che a spingerla non c’è solo il ricordo di Astori, ma una città intera, una tifoseria dal calore unico che ama questi ragazzi come fossero tutti dei campioni. Li ama perché non si tirano mai indietro, perché hanno la maglia cucita addosso e la onorano in ogni partita, come detto hanno qualità speciali. Rappresentano l’essenza del Popolo Viola, molto di lotta, poco di governo.

Se in questa semifinale andassero in campo soltanto le forze morali non avrei alcun dubbio, scommetterei tutto sulla Fiorentina. Servirà, ovvio, anche una gara tatticamente intelligente, ma su questo terreno difficilmente Pioli delude. Studia e mette a nudo gli avversari come pochi, di solito impedisce all’avversario di giocare bene. L’Atalanta l’ho vista sempre, cerca di imporre il suo gioco, ma ultimamente difende peggio. Patisce la velocità degli avversari e le ripartenze, è meno attenta nel ricompattarsi e nel proteggere la difesa perché i tre giocatori d’attacco (Zapata, Gomez e Ilicic), mentalmente sono meno pronti a lavorare per la squadra, non lo fanno in automatico come qualche settimana fa. Mi verrebbe da dire che con un po’ di coraggio, mettendo in campo Simeone, Muriel e Chiesa tutti assieme, potrebbe essere la soluzione vincente e spiazzante. Un 4-2-3-1 con Gerson, Muriel e Chiesa dietro a Simeone con Edimilson e Veretout davanti alla difesa sarebbe un segnale fortissimo. Ma ci potrebbe essere anche una soluzione diversa, il 4-3-1-2 sacrificando Gerson che negli ultimi tempi ha giocato molto e contro l’Inter non è stato lucidissimo. Centrocampo con Benassi, Edimilson e Veretout, Muriel trequartista di raccordo (lo sa fare) anche per portare fuori un difensore e non dare punti di riferimento. Davanti gli squarci di Chiesa più vicino alla porta, la forza fisica e i tagli di Simeone potrebbero essere letali. Come vedete non cito più Pjaca. Anche per il suo bene forse sarebbe meglio non mostrarlo più, purtroppo non riesce a uscire dalla negatività. So che Montiel serve alla Primavera, però mi chiedo se qualche spezzone non farebbe bene a lui e non darebbe vivacità alla Fiorentina. Comunque aspettiamo Mirallas e con dispiacere, Pjaca anche no. Non parlo invece della difesa perché è scontato il ritorno di Milenkovic in mezzo con Hugo per contrastare Zapata. Con l’Inter Laurini non ha fatto male, ma forse Pioli metterà Ceccherini esterno per fargli seguire Zapata che spesso parte da destra per tagliare in mezzo. Biraghi a sinistra dovrà essere aiutato da Veretout: Hateboer e Ilicic sono una bella catena.

E domenica si replica a Bergamo. Obiettivo diverso, ma più o meno lo stesso: l’Europa. L’Atalanta in campionato ha perso due gare di fila ed è stata risucchiata, ma questa storia comincerà da giovedì.

La storia di domani sera è più intrigante, conquistare una finale (sarebbe la seconda in 17 anni dei Della Valle), avrebbe un sapore più dolce.

Però attenzione, qualcuno lo chiede, e allora ricordo volentieri il regolamento: il diritto a giocare l’Europa League spetta solo e solamente alla vincente della coppa Italia. E se la vincente della coppa Italia un posto in Europa lo avesse già conquistato piazzandosi fra le prime sei in campionato, non verrebbe sostituita dalla seconda classificata in coppa Italia, ma dalla settima in campionato.