CENTRO SPORTIVO E STADIO: OK MA I TIFOSI SONO STUFI LO STESSO, QUESTO E’ IL VERO PROBLEMA DA CAPIRE E RISOLVERE. UDINE TAPPA DA NON FALLIRE

03.03.2018 00:09 di  Mario Tenerani   vedi letture
CENTRO SPORTIVO E STADIO: OK MA I TIFOSI SONO STUFI LO STESSO, QUESTO E’ IL VERO PROBLEMA DA CAPIRE E RISOLVERE. UDINE TAPPA DA NON FALLIRE
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Falsini

Sembra un paradosso, ma nel periodo peggiore dell’era Della Valle…proprio i Della Valle si accingono a imboccare la strada delle infrastrutture che cambieranno in meglio il destino della Fiorentina. Due opere epocali se pensiamo al calcio, rivoluzionarie se parliamo di Fiorentina: un centro sportivo per il settore giovanile, ma che funga anche da quartier generale di prima squadra e dirigenza, con una sede vera, e uno stadio bellissimo dotato di cittadella a latere. L’ultimo è stato costruito nel 1930, mentre il centro sportivo per i giovani non è mai esistito. Basta questo per capire quanto siano decisive simili infrastrutture. In altri periodi si sarebbe respirata un’aria frizzante in città, piena di bollicine e di speranze ambiziose. Invece, adesso, tutto ciò non sposta di un centimetro lo stato di delusione, rabbia, rassegnazione, amarezza e contestazione che permea ormai gran parte dell’ambiente viola. 

Questo è il vero problema e andrebbe prima compreso fino in fondo e poi risolto perché ai tifosi, quantomeno ad una fetta ormai maggioranza, non interessa più nulla. Non c’è fiducia verso il domani viola, loro non ci credono più. E qui si innesta il vero fallimento della politica viola di questo ultimo biennio. Un fenomeno che meriterebbe un’approfondita indagine sociologica. Il Franchi è sempre più vuoto: col Chievo, i dati ufficiali forniti dal passaggio ai tornelli hanno parlato di una presenza al di sotto dei 10mila spettatori… Nelle pay tv la Fiorentina occupa una delle posizioni più basse negli ascolti di questa stagione. Il distacco è palpabile. La colpa non può essere di chi si allontana, ma della causa che ha prodotto l’allontanamento. 

Con l’arrivo delle infrastrutture lo stato patrimoniale del club salirà molto e con questo anche il fatturato. La società si augura in pochi anni di arrivare a 180 milioni annui, magari pure qualcosa in più. Tutto giusto e bello, ma fino ad allora come sarà la Fiorentina in campo? Arriveranno calciatori di maggior spessore? Lieviterà di 15/20 milioni il monte stipendi? Domande che ci sentiamo di fare perché sono quelle che ascoltiamo ogni giorno nel cuore di Firenze. La difficoltà, dunque, sarà la gestione del tempo prima della realizzazione delle grandi opere viola. 

Non smettiamo di pensare che stante così le cose, un primo passo potrebbe essere il ritorno di Andrea Della Valle alla parola. Un’esposizione chiara e netta dei programmi e una campagna acquisti di acclarata sostanza, potrebbero dare una scossa alla piazza. Non risolverebbero tutto subito, ma riconquisterebbero una porzione di scontenti. Il socio di maggioranza nel calcio, e non solo, risulta sempre la pedina più efficace dello scacchiere societario. Se non si capisce questo concetto, diventa dura far tutto. 

Così come difficile sarà la trasferta di domani a Udine anche se rientreranno Badelj e Milenkovic. Ma la sfida con gli uomini di Oddo non può essere fallita dalla Fiorentina.