CAMPO E MERCATO: DIECI GIORNI QUASI DECISIVI PER TUTTI
Dal campo al mercato sarà una settimana - quasi - decisiva. Lo sarà di sicuro sul fronte delle trattative, fosse solo per capire come si risolverà definitivamente la vicenda Pjaca o se Corvino riuscirà nelle cessioni complicate di Thereau ed Eysseric, ma anche sul rettangolo di gioco c’è molto in ballo. Perché se la società guarda già alla prossima stagione inserendo Traorè e lavorando su Zurkowski, è soprattutto nell’immediato che Pioli e i suoi si giocano punti pesanti. Si comincia da Verona, con il Chievo, si prosegue con la Roma nel quarto di finale di Coppa Italia, si conclude il mini-ciclo ancora in trasferta, a inizio febbraio al Friuli contro l’Udinese.
Di fatto non sembra una coincidenza che il discorso sul rinnovo del tecnico viola si sia fatto man mano più silenzioso. Prima della fine dell’anno la questione dell’opzione sul rinnovo di Pioli suonava come pura formalità, a distanza di settimane non si registrano però grandi novità. Se non quelle raccontate dallo stesso allenatore, alla vigilia della sfida con la Sampdoria, comunque sereno in questo limbo a qualche mese dalla scadenza di contratto. I risultati la fanno sempre da padrone, l’entrata in Europa diventa uno spartiacque.
Di sicuro l’arrivo di Muriel ha aumentato le potenzialità della squadra, e l’eventuale arrivo di un altro centrocampista metterebbe a disposizione del tecnico qualche opzione in più anche in mezzo. Dall’altra parte, però, servono risultati diversi dai tanti pareggi collezionati nel girone d’andata. Servirà vincere e portare a casa il bottino pieno, rivedendo anche un atteggiamento troppe volte rinunciatario. Al di là dei cambi che in più di un’occasione hanno attirato soprattutto critiche, sulle spalle di Pioli pesano le scelte ripetute che non hanno pagato come si pensava. Non solo Pjaca ha deluso, ma molti interrogativi riguardano anche chi ha giocato meno.
La sfida di domenica a Verona sarà perciò un’opportunità per tanti. Indicativa per fornire nuove indicazioni sul valore di Hancko, uno che quando ha potuto giocare ha fatto intravedere cose importanti, o sullo stesso Norgaard che potrebbe prendere il posto dello squalificato Edimilson. Solo davanti il tridente Chiesa-Simeone-Muriel pare intoccabile. Dietro di loro scalpita un Vlahovic che in Primavera sembra già fuori categoria e la cui ultima parola sul mercato non è stata ancora scritta. Ce ne fosse bisogno pure l’attaccante serbo sarebbe un jolly da estrarre dalla manica nel caso in cui dovesse rischiare il tutto per tutto in una qualsiasi partita da qui a maggio. Intanto a cavallo tra gennaio e febbraio è vietato sbagliare. Potrebbe non esserci più tanto tempo per restare incollati al treno che porta in Europa.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it