CACERES SI AVVICINA. DE PAUL RESTA L'OBIETTIVO NUMERO UNO, TRATTATIVA DURA MA SENSAZIONI POSITIVE. INTRIGO SIMEONE IN USCITA MA NON E' DETTO CHE ARRIVI UN'ALTRA PUNTA. IL FARDELLO DEI GIOCATORI INVENDIBILI
L'ultimo giro è iniziato. Il carrozzone del calciomercato è finalmente arrivato all'ultima canzone da passare prima di chiudere i battenti per qualche mese lasciando spazio alle emozioni del campo. La Fiorentina è al centro della sala, e fino alla fine sarà la regina della festa, in attesa della mezzanotte. Nonostante le smentite del caso, le strategie e le tensioni provocate dal gong ormai in arrivo, i viola sono attivissimi e pronti a cogliere le occasioni che capiteranno fino al 2 settembre.
Intanto Rodrigo De Paul è una trattativa tutt'altro che saltata. Commisso lo ha detto ieri nel suo italo-americano tutto slang e fantasia: l'argentino è l'obiettivo numero uno e lo sarà fino all'ultimo minuto. L'Udinese chiede 35 milioni, la Fiorentina ne ha proposti 25 più bonus. L'intesa pare lontana perché si parla della famiglia Pozzo, ma con la formula giusta o con una contropartita ad hoc (Benassi se esce Fofana, ad esempio), il cerchio si può chiudere. Il numero dieci bianconero ha detto sì a Pradè ormai da settimane, tanto che pare confermata anche la famosa storia Instagram col cuore viola e la "nuova avventura" annunciata e poi subito cancellata. Le alternative sono più fredde, l'unica che resiste è Raphinha anche se lo Sporting Lisbona ha chiesto 10 milioni in più per i due gol segnati nell'ultimo turno di campionato. Un'eresia.
Per quanto riguarda il difensore, dopo l'arrivo di Dalbert per Biraghi previsto per la giornata di oggi, Pradè e Barone sono pronti anche per stringere intorno al nome del centrale che libererà Ceccherini per il Brescia. Caceres chiede tanto di ingaggio ma ha il vantaggio di poter arrivare a parametro zero. L'operazione è nelle mani di Davide Lippi, agente e intermediario che sta vivendo a stretto contatto con la Fiorentina e che pone l'uruguaiano in vantaggio rispetto a Tonelli. Il fiorentino non convince fino in fondo, nonostante l'amicizia che lo lega al ds viola. Comunque è un'alternativa che presto potrebbe diventare la prima scelta se non scenderanno le pretese dell'ex Juventus.
Ma c'è un altro caso in casa Fiorentina che non è mai montato per la professionalità di tutti i protagonisti, ma che in questi ultimi giorni potrebbe vivere dei momenti di tensione. Si tratta del futuro di Giovanni Simeone. L'argentino è fuori dai piani di Montella, che glielo ha detto chiaramente oltre che averglielo mostrato con i fatti e le sostituzioni degli match. Il Cholito però vuole andarsene alle proprie condizioni, scegliendo la squadra per cui giocare. Ha rifiutato molte destinazioni, irritando anche il club di Commisso per i reiterati no. La Dinamo Mosca era arrivata all'offerta ufficiale, ma non ne ha voluto sentire parlare. Adesso rimangono in ballo un paio di offerte dalla Spagna, che però sono legate a cessioni di altri attaccanti. Puzzle che devono incastrarsi insomma. Stesso discorso per il Cagliari. Nelle ultime ore si è rifatta sotto anche la Sampdoria, lo ha detto Ferrero nella serata di ieri: "Stiamo prendendo una punta" e potrebbe essere proprio il numero 9 di Montella. Prestito con obbligo a 15 milioni: in sintesi, milioni utili per chiudere un grande acquisto. Se Simeone lascerà Firenze le strade sono due: o trovare una punta last minute come fu Toni nel 2012, oppure restare così, dando fiducia a Vlahovic-Boateng e alla vena realizzativa degli esterni, compreso il quarto in arrivo.
Chiusura per le uscite. Thereau ha rifiutato di andare in Iran perché lo stile di vita non è certo simile a quello a cui è abituato e ora è decisamente vicino a restare sul groppone dei viola per un'altra stagione. Dabo ha mercato in Francia, ma solo in prestito. Per esempio interesserebbe al Rennes, ma la Fiorentina vorrebbe prendere qualche milione, che per ora nessuno ha messo sul piatto. Cristoforo ha mercato in Spagna, ma tra tutti è quello che a Montella dispiace meno. Ha risposto presente nel momento del bisogno, ovvero quando gli acquisti tardavano, e se non trovasse squadra potrebbe restare come ultima alternativa in mediana. Triste invece la parabola di Eysseric, arrivato dopo un mese di trattativa e la 10 sulle spalle e rimasto ultimo degli ultimi tra i giocatori viola, senza offerte, senza mercato e trasformato in una palla al piede da 750mila euro a stagione di ingaggio. Senza un guizzo da parte di Pradè in uscita, anche lui resterà ai margini della rosa almeno fino a gennaio. Sarebbe un peccato per lui, ma anche per i conti del club viola.