CHE SORPRESA! A Prandelli piacciono le statistiche
La tradizionale sala stampa della vigilia sta per finire, le domande sembrano esaurite...anzi no! C'è spazio per un'ultima domanda, o meglio ci sarebbe da fare un'ultima domanda e se ne assume la responsabilità un giovane statistico, che seduto accanto al sottoscritto prende il microfono e si accinge all'enunciazione della stessa. Il suo nome è Roberto Vinciguerra, ma, ahimè, la solerte addetta stampa ha già fischiato il triplice fischio finale, irremovibile di fronte alla garbata richiesta del giornalista che insiste per avere quella possibilità. Niente da fare, la conferenza stampa è finita, quando d'imperio, interviene il mister Cesare Prandelli che con la consueta gentilezza ma con altrettanto consueta fermezza scandisce: "No aspetta, lui mi piace, mi piacciono le statistiche. Fammi la domanda...". Come dicevano i latini, "Ubi maior minor cessat" e l'ordine del mister viene immediatamente eseguito senza nessun contraddittorio.
Per la cronaca la statistica era molto particolare e accattivante poichè notava come negli anni di maggior fulgore della Fiorentina (vedi il primo scudetto, il 96', anno della quinta coppa Italia, il 2000 l'anno della Champions con Trapattoni...) i viola avessero sempre vinto a Milano contro l'Inter. "Allora mister, anche quest'anno andiamo per vincere?" Prandelli sorride divertito e risponde volentieri..."Mah, noi a Milano andiamo per fare bene e possibilmente per vincere, speriamo che la tradizione ci aiuti...arrivederci a tutti". Se serviva un'ulteriore riprova, Cesare Prandelli ha fornito l'ennesima lezione di umiltà e professionalità. Prandelli è sempre puntuale all'incontro con i giornalisti (peccato non poter dire altrettanto dei giocatori), non si nega a nessuna domanda, è gentile e cordiale in ogni occasione e nonostante tutti noi avessimo il sospetto che qualcosa di tragico stava per accadere, anche il giorno prima della scomparsa della "sua" Manuela, il mister si presentò in sala stampa come se niente fosse. Del resto..."La classe n'est pas d'eau (La classe non è acqua)"