LIVERPOOL, Conti in rosso, ma arriva l'arabo?

29.09.2009 10:28 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: calciomercato.com/la Stampa
LIVERPOOL, Conti in rosso, ma arriva l'arabo?
FirenzeViola.it
Questa sera, al "Franchi", se Adrian Mutu volesse prendersi un caffè post-partita con i proprietari del Liverpool, avrebbe qualcosa in comune: il rischio di pagare un conto salatissimo. Se l’attaccante viola è tuttora alle prese con la multa di 17 milioni di euro inflittagli dal Tas, Tom Hicks e George Gillett devono fare i conti con i debiti del Liverpool, circa 265 milioni in tutto. La differenza è che buona parte di quel debito nasce proprio dall’acquisto del club: i due si sono fatti prestare i soldi e poi, una volta in possesso del pacchetto di maggioranza, si sono fatti rimborsare con le linee di credito dello stesso Liverpool. Di fatto hanno "spostato" il loro debito personale sul groppone del club di Anfield. Cosa che alla tifoseria, logicamente, non è piaciuta affatto.
 
E anche per questo motivo, in queste ore, vi è un tourbillon di voci intorno al principe Faisal bin Fahd bin Abdullah al-Saud, ospite di Gillett sabato in occasione di Liverpool-Hull. La stampa saudita rivela che Faisal, tramite la sua finanziaria F6, sarebbe pronto ad acquistare fino al 50 per cento del club da Gillett, diventando quindi socio alla pari di Hicks. Un’ipotesi che fa sognare il popolo di Anfield, un po’ perché i petrodollari dello sceicco Mansour al Manchester City fanno invidia a tutti, un po’ perché comunque il Liverpool ha bisogno di forti investimenti, a cominciare dallo stadio. Anfield ormai sta stretto, Hicks e Gillett avevano a suo tempo presentato un progetto per uno stadio da 300 milioni di euro, poi ridimensionato a uno da 200 milioni e poi accantonato del tutto vista la precarietà dei mercati finanziari e il costo del denaro.
 
L’ultima notizia - prontamente smentita - è che il Liverpool avesse trovato uno sponsor disposto ad investire 200 milioni di euro per la costruzione del nuovo impianto in cambio dei cosiddetti "naming rights", ovvero il diritto di mettere il proprio nome sullo stadio. Per il principe Faisal non sarebbe certo un problema costruire un impianto nuovo. Anche dieci, volendo. Sempre secondo la stampa saudita sarebbe pronto ad offrire dai "216 ai 380 milioni" a Gillett per l’acquisto di un pacchetto azionario che varia dal 25 al 50 per cento. Assieme all’investimento, il Liverpool aprirebbe una serie di scuole-calcio in Arabia Saudita e nell’intero golfo arabo. Per Gillett sarebbe un affarone, dal momento che la sua quota del club gli era costata appena 94 milioni (soldi che comunque, come si è detto, si era fatto prestare). Qui però vi è un problemino non da poco. Hicks e Gillett sono da tempo ai ferri corti e, in base al loro accordo, nessuno dei due può cedere la sua quota senza l’ok dell’altro socio.
 
E Hicks ha già posto un veto a Gillett lo scorso anno quando quest’ultimo voleva vendere a un consorzio di Dubai. Forse anche per questo motivo il "Daily Telegraph", citando fonti vicine a Hicks, ha gettato acqua sul fuoco, affermando che l’ingresso del principe Faisal è assai improbabile. Giochi di potere? Probabilmente sì. E dalle solite fonti vicine a Hicks filtrano anche voci che il principe Faisal sia stato convocato proprio da Gillett per dare l’impressione che fuori da Anfield vi sia la fila per investire nel club, speculando così sul prezzo. Per quanto riguarda i tifosi dei Reds, molti ormai hanno le tasche piene di Hicks e Gillett (entrambi sono stati oggetto di forti contestazioni negli ultimi mesi). L’idea di un magnate generoso pronto a svenarsi - sulla falsariga dello sceicco Mansour - appare decisamente allettante. L’importante, per adesso, è crederci.