COR. FIO, Il calcio toscano ora è in mano agli stranieri
La Toscana piace agli stranieri, le sue squadre di calcio anche: quattro club oggi sono in mano a proprietà estere. Rocco Commisso, rilevando la Fiorentina nel giugno 2019, è stato il pioniere di una rivoluzione culturale che ha portato alla ridefinizione del rapporto tra opportunità di crescita e risultati sportivi. In tale contesto, è emblematico l’esempio del Livorno, ultimo club toscano finito nelle mani di un patron straniero: Joel Esciua lo ha rilevato per 650 mila euro da Paolo Toccafondi (subentrerà ufficialmente dal 1° luglio) in coda a un’anonima stagione in serie D.
La categoria, però, non ha mai frenato nel suo intento il finanziere franco-brasiliano, che già nell’estate 2021 si era fatto avanti per guidare la nuova società (nata dopo la fine di quella di Spinelli), sebbene costretta a ripartire dall’Eccellenza. Gli amaranto vanno a integrare un elenco che, oltre alla Fiorentina, comprende il Pisa (nel gennaio 2021 l’anglo-americano Alexander Knaster, finanziere pure lui, ha acquisito il 75% delle quote diventando l’azionista di maggioranza) e la Pistoiese (nel febbraio 2022 l’imprenditore tedesco Stefan Lehmann è subentrato alla famiglia Ferrari) ma non più il Siena (la parentesi con il gruppo armeno Noah Investments Holding è durata appena 2 anni, dal 2020 al 2022), né il Grosseto (da dimenticare il biennio 2015-2017 con a capo una cordata arabo-americana rappresentata da Massimiliano Pincione, chiuso con la sparizione del club).