VISTA DALLA CURVA, Il pollo resta indigesto
Rieccoci al caro vecchio Artemio Franchi per l'ultima partita di cartello della stagione. Orario infame, assenze pesanti e condizioni fisiche a dir poco precarie mi levano gran parte della voglia di essere presente oggi, ma il momento è delicato, e serve la presenza di tutti. Arrivo una ventina di minuti prima del fischio d'inizio, rincoglionito dal sonno, provato da un mal di schiena che non vuole saperne di sparire e totalmente a digiuno. E subito c'è chi mi sollazza l'appetito con fritturine varie e birrini salutari. Qualche sorpresa alla lettura delle formazioni, con Montolivo e Gamberini fuori, mentre io inizio una ricerca della posizione migliore per la mia schiena che durerà per il tutta la partita, e si rivelerà vana.
Ingresso in campo e inno non sono accolti da un particolare entusiasmo, parecchi di noi hanno i postumi da smaltire per la serata precedente e l'orario assurda certamente non aiuta. Però dice che noi non perdiamo mai a quest'ora, quindi coi tempi che corrono ben venga anche questa.
E' il momento per il doveroso omaggio allo sfortunato Morosini: l'intensità del brusio di fondo, che altro non è che l'insieme delle chiacchiere di tutti, è l'indice di quanto sia sentito il minuto di silenzio. In questo caso siamo arrivati vicini al silenzio totale, risultato a mia memoria ottenuto in occasione del lutto che colpì Cesare Prandelli e in pochissimi altri casi.
L'avvio dei nostri è incoraggiante, con una palla gol per Kharja che però si guarda bene dal segnare. C'è curiosità per vedere l'approccio alla gara di Cerci, al rientro dopo tutto quello che sappiamo, e le prime sensazioni sono positive: fisicamente sta bene e riesce a saltare l'uomo, anche se non sempre riesce a trovare la posizione.
Piuttosto per come giocano è impossibile non fare i complimenti a Camporese e Nastasic, visto che i due ragazzini se la cavano a meraviglia contro avversari non di poco conto, soprattutto quello in banca. Romanticamente viene da pensare alla Viola del futuro con questi ragazzi protagonisti insieme a Jovetic. Speriamo di riuscire a tenerli tutti. Un primo tempo che scorre tutto sommato in modo piacevole, e che fa aumentare il rammarico di non avere una rosa con alternative in attacco. All'intervallo la curva cerca di caricare i ragazzi in vista della ripresa, facendo capire di essere al fianco della squadra per uscire da questo brutto incubo.
Nella ripresa la musica non cambia: Inter più manovriera e i nostri pronti a ripartire. Cerci spesso dà la sensazione di non sapere che movimenti fare, però anche di essere l'unico capace di inventare qualcosa.
A metà della ripresa ecco il lampo che non ti aspetti: Lazzari che viene steso da Julio Cesar dopo averlo superato. Rigore netto, e potrebbe essere la svolta. Tutti vorremmo anche l'espulsione, soprattutto vedendo quanto l'arbitro fosse fiscale nell'applicare il regolamento quando si trattava di ammonire qualcuno dei nostri, invece è solo giallo.
Alla battuta si presenta Ljajic, che non lo tira come andrebbe calciato un rigore che potrebbe voler dire salvezza e se lo fa parare a pollo. La voglia di offenderlo in ogni modo possibile è tanta, ma c'è da dire che ancora più da infamare sarebbe chi ha deciso di far partire tre attaccanti per prendere uno solo, per giunta fermo da 9 mesi, però ormai è inutile parlarne. Il buon Delio lo toglie poco dopo, e mentre si avvia verso gli spogliatoi forse gli applausi hanno leggermente la meglio sui fischi. Nel frattempo era uscito anche l'ottimo Valon, che al solito ha corso e ringhiato per tre. Entrano due baby come Salifu e Acosty che poco possono fare, anche perchè i nostri sembrano ormai aver dato tutto.
Al fischio finale ci sono comunque applausi, perchè la squadra ha fatto la sua partita, nonostante le numerose e importanti assenze. Un punto in queste condizioni non è da assolutamente da buttare via, anche se contro un'Inter non certo irresistibile. Senza dimenticare che mercoledì c'è da andare a Roma. Mi avvio rantolando verso il motorino, ora tutti a casa a vedere quello che fanno le altre concorrenti alla salvezza. Che bello.