UNA PROVINCIALE AL COSPETTO DI UNA FIORENTINA SONTUOSA
Lo sforzo di ottimismo, se possibile, è ancora più arduo rispetto al bruciante pareggio di Parma. Ma, al tempo stesso, è ancora più dovuto. E legittimo. Perchè se una cosa il campo l'ha raccontata, ieri sera, è stata la superiorità schiacciante della Fiorentina al cospetto dei campioni d'Italia in carica. La stessa squadra che in campionato deve ancora essere sconfitta, e che tutta la penisola ha ammirato a Londra, contro il Chelsea. Una provinciale, la "Vecchia signora" vista al "Franchi". Costretta a tenersi stretta un punticino strappato con una buona dose di fortuna e una direzione di gara a tratti sistematica (rigore escluso Tagliavento ha più volte fischiato e ammonito a senso unico).
D'altro canto poco potevano fare gli uomini di Carrera, o di Conte, dinanzi alla prova sontuosa dei viola. Messi in campo da un Montella sempre più addentro a un progetto finalmente concreto e intrigante. E' lui, oltre all'accoppiata che ha rivoluzionato la squadra sul mercato, il grande artefice della soddisfazione con la quale Firenze è tornata a casa, pur con l'amaro in bocca di un pareggio immeritato (per la Juve). Ed è lui che può ulteriormente far crescere questo gruppo. Con una difesa granitica, un centrocampo stellare e un attacco che meriterebbe di certo ulteriori rinforzi in arrivo a gennaio, questa Fiorentina può davvero stupire.
E lo si è capito bene e in modo definitivo ieri sera. Sul campionato della Fiorentina, ad oggi, pesa l'assenza di almeno cinque punti. Quello di Napoli, e i quattro scialacquati tra Parma e Juventus. Tanto che, se tutto fosse girato alla perfezione, oggi potremmo persino guardare tutti dall'alto. Ma la sensazione, come detto, è che i margini per crescere ci siano tutti, e questo Firenze l'ha capito fin dai primi vagiti del mercato estivo. Con un pizzico di fortuna in più, un po' più di cattiveria sotto porta e qualche innesto offensivo a gennaio, questo inverno, potrebbe essere uno dei migliori dell'era Della Valle. Si tratta allora solo di attendere. Se son rose (e fino a oggi son state solo rose) fioriranno.