UNA CERTEZZA CHIAMATA MONTELLA E LA RIVOLUZIONE DIETRO L'ANGOLO
Un'unica certezza chiamata Vincenzo Montella, tanto più se la società si esprimerà soltanto a fine stagione. Mentre dal summit del primo maggio si è passati alla cena tra Corvino e Cognigni (LEGGI QUI) restano quattro partite per sancire la chiusura di una delle stagioni più deludenti dell'era Della Valle. Per ritrovare un dodicesimo posto come quello attualmente occupato dai viola serve andare indietro alle annate più buie, dal terzetto Mondonico-Buso-Zoff a quello composto da Mihajlovic, Delio Rossi e Vincenzo Guerini.
Stagioni al termine delle quale la Fiorentina era riuscita a ripartire se non proprio alla grande quanto meno in modo degno, ricostruendo fiducia ed entusiasmo intorno a squadre che hanno sfiorato successi importanti. Dopo la salvezza strappata a ridosso di Calciopoli fu l'inizio dell'era Prandelli, dopo quella raggiunta a Lecce da Guerini arrivò invece Montella. Rinascite dettate da vere e proprie rivoluzioni, in campo e fuori, simili a quelle da molti ventilate nei prossimi mesi.
Non è un segreto infatti che proprio Pantaleo Corvino sia, in questo momento, la figura più in bilico in quell'organigramma che potrebbe cambiare a breve. E dire che di Corvino era la stessa proprietà viola a parlare di un termine del suo incarico che sarebbe arrivato soltanto nel giorno del suo pensionamento, tesi peraltro sposata dallo stesso DDV che nel dirigente salentino ha sempre creduto molto. Staremo a vedere, dal canto suo, dopo le non indifferenti operazioni del gennaio scorso, ancora ieri Corvino ha incontrato l'agente di Benassi dando comunque la sensazione di voler programmare il prossimo anno.
Di sicuro, che tocchi a lui o a qualcun altro, il lavoro è tanto e di non semplicissimo svolgimento. Al di là di offerte e richieste che ad oggi potrebbero riguardare i più cercati come Chiesa, Milenkovic, Biraghi e Veretout sono molte altre le situazioni che andranno rapidamente affrontare. Che si tratti dell'attaccante che richiederà Montella o della permanenza di quello attuale, dei centrocampisti da confermare o di un regista che al momento non c'è al pari di un terzino destro la Fiorentina necessita di una completa e possibilmente rapida ristrutturazione. Perchè il rischio di un vuoto di potere da oggi fino a quando non sarà chiaro come affrontare il futuro si fa ogni giorno più concreto.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it