TANTO PER INTENDERSI
E' di gran lunga il nome più pronunciato in città. Sarà anche perchè, di per sè, la pronuncia è semplice semplice. Lontana anni luce, per capirsi, da altri giocatori la cui pronuncia a Firenze non è mai stata semplice. Infondo Neto, lessicalmente parlando, s'impara subito. E poi dopo un'estate come quella appena passata è chiaro che tutti sanno di chi stiamo parlando. Ovvero del portiere della Fiorentina.
Ed è questo il nodo centrale della vicenda Neto. Comunque sia andata l'estate lui è e resta il portiere titolare, come minimo fino a gennaio. E se su di lui hanno voluto investire in termini di fiducia sia la proprietà che il tecnico c'è per forza da fidarsi. Anche perchè poi, adesso, il gioco al massacro non avrebbe senso. E' da questo aspetto, allora, che bisogna partire per comprendere la levata di scudi della maggioranza della tifoseria nei confronti del portiere brasiliano nelle ultime ore.
Perchè tutti (chi con maggiore, chi con minore convinzione) adesso vogliono fidarsi di Neto ed è anche giusto così. Farlo giocare in un clima di terrore del resto non gioverebbe a nessuno. Resta però anche il dovere di critica di fronte all'uscita non impeccabile di San Siro pur nella consapevolezza che tutta la difesa viola c'ha messo del suo. Critiche che molti considerano fin troppo severe ma che fanno pur sempre parte del gioco. Qualche insufficienza in pagella, del resto, non può e non deve stoppare i margini di crescita di Neto sui quali ha garantito Montella.
Nessuno, stampa inclusa, ha messo nel mirino Neto, figuriamoci, si tratta solo di rilevare o meno determinati errori così come del resto accade per ogni altro singolo giocatore. Mati Fernandez, Alonso e Ilicic, in riferimento alla gara di ieri, ne sono la dimostrazione. Così, giusto per intendersi...