SORRISI ED INQUIETUDINI: LE QUATTRO LEZIONI DA PORTARSI DIETRO DALL’ARECHI
La Fiorentina torna da Salerno con un punto tutt’altro che utile per una rincorsa europea che in campionato è oramai aggrappata ad una possibile penalizzazione della Juventus. All’Arechi finisce 3-3 al termine di una gara ricca di svarioni e colpi di scena, novantatré minuti che sono il film della stagione viola. Il match contro la Salernitana condensa le caratteristiche di una squadra capace al tempo stesso di esaltarsi ed affossarsi con le sue stesse mani. Per questo, più del punto conquistato, Salernitana-Fiorentina può essere una lezione utile per Vincenzo Italiano ed i suoi in vista di partite decisamente più importanti.
GLI ESTERNI FUNZIONANO- Nicolas Gonzalez e Jonathan Ikoné, i due esterni schierati titolari all’Arechi, sono andati in rete confermando un trend più che positivo. Il mantra ripetuto costantemente da Italiano dal suo arrivo a Firenze si sta trasformando in realtà: le frecce dell’attacco viola stanno finalmente dando un contributo costante in zona gol. Il colpo di testa in sospensione dell’argentino per il momentaneo 1-1 e la glaciale finalizzazione del francese che è valsa il 2-2 parziale sono rispettivamente il settimo e ottavo gol che Italiano ricava dai suoi esterni nelle ultime sette gare, un periodo in cui hanno segnato tutte le ali a disposizione del tecnico viola. Soprattutto la rete di Jonathan Ikoné, tornato a timbrare in Serie A dopo sei mesi, lascia ben sperare in vista di un rush finale dove servirà un apporto più incisivo del funambolo di Bondy.
ALCUNE ASSENZE CONTANO DI PIÙ DI ALTRE- La rete di Ikoné è arrivata al 71’ grazie soprattutto ad un’invenzione di Giacomo Bonaventura, che ha mandato in porta il compagno disegnando un'illuminante tracciante capace di disossare in un sol colpo la linea difensiva dei granata. In una manciata di minuti Jack ha inciso enormemente di più rispetto ad Antonin Barak, confermando come la miglior Fiorentina non possa prescindere dal suo numero cinque. L’assenza di Bonaventura, out nelle scorse settimane per un infortunio all’adduttore, si è fatta sentire in termini di personalità; un’altra assenza pesante è quella di Sofyan Amrabat, che all’Arechi non c’era a causa di un lieve problema fisico. Se tre indizi fanno una prova, Gaetano Castrovilli ha dimostrato di non poter reggere fisicamente la mediana viola, a maggior ragione contro un centrocampo muscolare come quello dei campani.
LA DIFESA TRABALLA- Problemi in mezzo al campo, ma anche e soprattutto dietro: quella contro la Salernitana è stata la terza partita nelle ultime due settimane in cui la Viola ha subito tre reti. Un’emorragia difensiva che si è manifestata anche all’Arechi, con letture (di reparto e singole) totalmente errate che hanno spalancato più volte la via per la porta di Terracciano. Sbavature grossolane da parte di Igor e Lucas Martinez Quarta, due dei punti fermi della rinascita primaverile ma apparsi adesso in una condizione fisica non più brillante, mentre Luca Ranieri, entrato a metà ripresa al posto del brasiliano, ha dimostrato di poter essere più di un’alternativa.
QUESTO GRUPPO SA REAGIRE- Come ha detto però Italiano nel post-partita, il bicchiere stasera può considerarsi mezzo pieno soprattutto per l’atteggiamento mostrato dai suoi. Pur non brillando e soffrendo terribilmente le infilate di Dia e compagni, la Fiorentina è rimasta sempre aggrappata alla partita, saltando per tre volte in corsa sul treno. I viola sono riusciti a riacciuffare per tre volte il pareggio, un segnale che lascia ben sperare soprattutto rivolgendo gli occhi al doppio scontro col Basilea ed alla finale di Roma contro l’Inter, due sfide da non fallire e in cui conterà molto la capacità di saper reagire all’imprevisto.