SI PUÒ FARE...MA CHE DELUSIONE! CON UN FRANCHI DA COPPA LA VIOLA TOPPA
Non pensavo che la Fiorentina facesse pre-tattica, che volesse dare del fumo negli occhi agli avversari, che avesse barato sulla sua reale condizione fisica. Quello che abbiamo visto nelle ultime giornate di campionato, le difficoltà di gioco e di condizione non erano solo legate alla famosa scelta più o meno reale del mollare la serie A a favore delle coppe, ma erano e sono l’effettivo stato della Viola che anche ieri, purtroppo, ha palesato tutti i suoi limiti e quello che è più grave, può avere compromesso l’accesso alla finale di Conference.
Sinceramente pensavo che lo scoglio Basilea fosse meno pericoloso, e non è che abbia fatto chissà quale partita ieri al Franchi, ma ha fatto quel che basta per vincere la gara, per rimontare il vantaggio dell’ex Cabral e mettere un’ipoteca, piccola se vogliamo sperare ancora, sulla finale di Praga. Sono rimasta basita per gli errori che anche ieri i viola hanno commesso, per la prateria che hanno lasciato dal centrocampo in poi a tale Diouf che si è presentato davanti a Terracciano ed ha insaccato indisturbato. La squadra di Italiano non ha risposto, non è riuscita a riprendere il bandolo della matassa e vuoi il fiato corto, vuoi la carenza di idee, vuoi una totale mancanza di orgoglio, non ha fatto niente di particolare per riportarsi in vantaggio.
Il Mister ha cominciato la girandola di sostituzioni ma nessuna di queste ha portato qualcosa di costruttivo e, quando pensi che finirà in parità, arriva la mazzata finale e nei minuti di recupero gli svizzeri passano in vantaggio. Mi sarei messa a piangere! Ma come si fa a non trovare le motivazioni per rendere felici i trentamila tifosi festanti (loro sì in versione coppa!) accorsi allo stadio per sostenere la propria squadra in una serata che poteva regalare traguardi impensabili? Come si fa a far sgretolare il muro di voci e cuori che hanno sostenuto la squadra con tutta la passione possibile? Ritengo che anche ieri si potesse fare di più anche se sono cosciente, prima che i soliti vabbenisti mi brontolino, che la Fiorentina ha giocato molto, forse troppo per la rosa che ha a disposizione e che il dispendio di energie fisiche e mentali non sono facilmente recuperabili a questi livelli.
Non voglio buttarmi nel catastrofismo che sento e leggo in giro, che siamo bolliti e che siamo tornati alla mediocrità di inizio anno, perché è vero che Italiano ha fatto due mesi miracolosi facendoci tornare il sorriso, portandoci alla finale di Coppa Italia e alla ancora probabile, anche se difficile, finale di Conference League ma gli scricchiolii che si avvertivano da varie partite sono diventati sempre più forti. È comunque vero che una squadra come il Basilea, non il Barcellona, organizzata bene, che ci ha fatto giocare per poi ripartire e colpirci nella seconda parte della gara, rischia di frantumare i nostri sogni europei.
Forse dovevamo accontentarci e custodire meglio il pari? Non lo so, perché sono convinta che ci saremmo arrabbiati dicendo che dovevamo provare a vincerla la partita. Il problema restano sempre gli interpreti ed anche ieri tanti calciatori sono parsi stanchi, Ikonè e Gonzalez non li commento neanche più perché divento odiosa, l’attacco se non segna, e menomale ha segnato, Cabral è inesistente e pure il centrocampo non mi è parso in serata. La difesa ha chiaramente le sue belle colpe sui gol degli svizzeri e il gioco è fatto. Poco consola che gli avversari abbiano tirato solo due volte in porta se quei tiri sono stati devastanti per noi e, se andiamo a ben guardare, la nostra squadra ne ha fatti ugualmente molti pochi.
Non resta altro che sperare nel ritorno, che prevedo per niente facile, ma nel quale i nostri dovranno dare corpo e anima per provare a ribaltare la situazione. Dobbiamo vivere al motto "si può fare" e non possiamo permetterci negatività pensando che abbiamo inoltre da giocare fra pochi giorni a Roma per la Coppa Italia.
La Signora in viola