RIMANDATI

27.02.2018 00:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
RIMANDATI

Fino a ieri pomeriggio quella tra Simeone e Falcinelli era sempre stata una sorta di immancabile staffetta: fuori l’argentino, dentro l’ex Sassuolo. Col risultato che né il primo né il secondo, prima e dopo il cambio, erano poi riusciti a dare la sterzata decisiva alla partita in termini di reti (il Cholito continua a non segnare dallo scorso 5 gennaio, Diego da Marsciano è ancora a secco in maglia viola e in generale non va in gol dallo scorso 23 dicembre). Una consuetudine che si è già verificata nel successo nel derby dell’Appennino a Bologna (cambio tra il 9 e il 11 al 68’) e due settimane dopo a Bergamo contro l’Atalanta (sostituzione all’ora di gioco).

Le cose non sono andate in realtà diversamente anche domenica, quando Pioli contro il Chievo ha scelto di varare per la seconda volta in stagione il modulo a due punte (prima era capitato a Genova contro la Samp), proponendo Simeone a fianco di Falcinelli. Due attaccanti, a detta del tecnico viola, più complementari rispetto a quando c’era Babacar ma che numeri alla mano difettano ancora della giusta intesa per poter impensierire le difese avversarie. La prova del Cholito del resto è stata sulla falsa riga delle recenti prestazioni, con appena due tiri totali, uno dei quali in porta. Una media non certo migliore di quella che può vantare l’ex Sassuolo (un tiro in più ma nessuno verso i legni di Sorrentino)

Un aspetto, quello della sterilità offensiva, sul quale Pioli sarà chiamato a lavorare anche nel corso di questa settimana, visto che per trovare una partita nella quale la Fiorentina ha segnato più di un gol su azione (ergo, non direttamente da corner come avvenuto a Bologna) bisogna risalire al 3-0 del 13 dicembre contro il Sassuolo. Quasi tre mesi fa.