QUESTIONE DI MANICO?
Nel giorno che segue le partite della Fiorentina, da ormai un anno a questa parte, il copione purtroppo sembra sempre lo stesso. Nell'ambiente viola è il solito susseguirsi di frasi improntate alla delusione, alla rabbia, alla rassegnazione, per una squadra che non pare riuscire a riprendersi dal torpore che la attanaglia ormai da troppo tempo. Ieri a Bari è andata in onda l'ennesima puntata di una telenovela alla quale anche i più pazienti, ottimisti e ragionevoli tifosi si sono stancati di assistere. Lo spettacolo che si sono dovuti sorbire gli eroici tifosi viola presenti ieri al San Nicola, oltre a quelli che erano davanti alla tv, è stato deprimente come forse nemmeno il più pessimista si sarebbe immaginato. Perfino Sinisa Mihajlovic, per la prima volta quest'anno,ha svestito i panni del difensore ad oltranza della squadra ed è stato critico verso un atteggiamento oltremodo passivo, quasi pavido, al cospetto di una squadra come il Bari demoralizzata, contestata e praticamente retrocessa. I motivi di questa ulteriore delusione portano a puntare il dito sull'allenatore, sicuramente non esente da colpe, ma non può essere di un solo uomo la responsabilità di un tale grigiore, che ha origine quasi 12 mesi fa, quando Mihajlovic forse a tutto pensava tranne che alla Fiorentina.
Evidentemente le responsabilità sono da condividere anche con chi su questo allenatore ha puntato, pensando che se la squadra non andava fosse colpa dell'allenatore che aveva terminato il suo ciclo, senza chiedersi se il ciclo non fosse la squadra ad averlo terminato.
L'andamento non è cambiato, e la Fiorentina ha in pratica gli stessi punti dell'anno scorso, terminato poi in caduta libera con un pessimo undicesimo posto. E per giunta la qualità del gioco è addirittura peggiorata.
Chiedere grinta a questa squadra sembra diventata impresa più ardua del cercare di cavare sangue dalle rape, per non parlare dell'orgoglio e del rispetto per la maglia. A tal proposito viene da chiedersi, tolti due o tre elementi sul cui impegno non c'è da dubitare, da quanto tempo non si vede un giocatore in maglia viola a terra con i crampi per aver dato tutto. La domanda quindi sorge spontanea: siamo sicuri che sia solo una questione di manico?