QUELL'INSOSTENIBILE SCORRERE DEL TEMPO

22.08.2015 20:10 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
QUELL'INSOSTENIBILE SCORRERE DEL TEMPO

Sarà ricordata come l’estate dei “tic-toc”, dei conti alla rovescia e delle clessidre che scandiscono il tempo. L’eccentrico Ramy Abbas, in un certo senso, ha davvero fatto scuola con i suoi tweet al veleno ed i suoi count-down, arrivando persino alla Fiorentina, dove adesso chi sta guardando con insistenza l’orologio (ed il telefono) in attesa di un “sì” non è più Mohamed Salah (fresco di un esordio negativo in maglia giallorossa), ma Joaquin. Ormai determinato a lasciare Firenze per tornare nel “suo” Betis ma per il momento blindato a parole dalla Fiorentina, che non è disposta a privarsi del suo esterno a nove giorni dalla fine del mercato.

Una situazione di perenne attesa che non è piaciuta al giocatore, visto più volte dai tifosi viola quasi in lacrime all’ingresso del centro sportivo per la fase di stallo di cui è ormai triste protagonista. E quale modo migliore per ingannare il tempo se non postare a ripetizione sui vari social messaggi sibillini (e per certi aspetti ambigui) con frasi, orologi e clessidre di ogni sorta che raffigurano un immaginario conto alla rovescia per il suo ritorno in Spagna? Un sogno per Joaquin, un’ipotesi per il momento totalmente astratta per la Fiorentina, che ad oggi non si è messa neanche alla ricerca di un suo eventuale sostituto.

Resta il fatto che, così come il “tic-toc” di Abbas non era stato un metodo particolarmente gradevole per salutare Firenze, allo stesso modo potremmo dire dell’atteggiamento per certi aspetti ironico di Joaquin, che nonostante un contratto in vigore per un altro anno e due chiare prese di posizione della Fiorentina sull’argomento, è ancora determinato a tutti i costi a voler lasciare Firenze, creando in questo modo non pochi grattacapi a Sousa e a tutta la squadra a poche ore dal delicatissimo esordio in campionato dei viola contro il Milan. Nessuna grave mancanza di rispetto quella dello spagnolo nei confronti del suo attuale club, beninteso, ma soltanto un atteggiamento non certo costruttivo del numero 7 all’interno di un caso di mercato che (da entrambe le parti) poteva anche essere evitato. E che invece, con ripetute uscite di dubbio gusto, si sta sempre più infittendo.