PUNTI DI VISTA

13.03.2017 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
PUNTI DI VISTA
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© foto di Giacomo Morini

Tutta una questione di punti di vista. Lo stesso risultato finale può anche soddisfare pienamente chi, dalla domenica appena trascorsa, si aspettava semplicemente un miglioramento della classifica. In fondo al Franchi è andato in scena anche un bel revival, l'ennesimo di una celebrazione importante come quella dei 90 anni che la Fiorentina sta ottimamente portando avanti. Però poi ci sono anche gli altri punti di vista. Quelli che riguardano una gara che la Fiorentina poteva anche perdere al cospetto della seconda peggior difesa del campionato, o quelli che riportano a una contestazione che coinvolge tutto e tutti. 

Ma se, nei toni e nei concetti, la curva si è superata per ironia e incisività dei messaggi in questione, in casa viola i punti di vista restano opposti. Perchè poi nessuno si è espresso sull'argomento, ma sarebbe illuminante sentire un giro di pareri interno alla dirigenza, per esempio, sulla sostituzione di Bernardeschi. Una scelta, l'ennesima da parte di Sousa, che avrà anche i suoi fondamenti tecnico-tattici, ma che inevitabilmente ha il sapore dello scontro. Così come del resto se non proprio di scontro, è comunque giusto parlare di "divergenze" anche su altre questioni. 

Come quella di una clausola sul futuro di Bernardeschi, che per il tecnico rappresenta l'indirizzo di una cessione, mentre per il direttore generale significa adeguarsi a una richiesta ricevuta, una difesa preventiva. Volendo si potrebbe aggiungere che gli stessi piani alti, in sede di presentazione dello stadio, si sono divisi proprio nelle previsioni sul numero 10 viola. ADV assai fiducioso, Cognigni più orientato a non considerare singolarmente la questione sulla squadra del domani. Insomma, vien da pensare che non solo su Bernardeschi le divisioni interne si sprechino. 

Con queste premesse, e con il gioco mostrato nell'ultimo mese, risulta parecchio difficile immaginare una rimonta europea che solo il capitombolo dell'Atalanta a San Siro poteva stimolare. Al contrario un'unità ben più compatta rispetto alle ultime occasioni la si registra in ambito di contestazione. Nel corso dei 90 minuti in cui la curva non ha lesinato cori e striscioni non si sono in effetti registrati malumori o fischi come accaduto qualche settimana fa, quasi che lo stadio attuale non fosse rimasto troppo colpito da quanto raccontato su quello che potrà essere (o potrebbe essere) lo stadio nuovo.

Sintomo di un presente sempre più difficile da gestire e soprattutto di un finale di campionato al quale questa Fiorentina proprio non riesce a dare un senso.