PRONOSTICO ROVESCIATO

Un amarcord per Torino-Fiorentina? Tanti, tantissimi. Obbligatorio, però, partire da quel 18 maggio 2008 e la rovesciata di Osvaldo che volle dire Champions League...
22.11.2012 00:00 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
PRONOSTICO ROVESCIATO
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

E' il 4 maggio 2008, terzultima di campionato. La Fiorentina perde a Cagliari mentre il Milan vince il derby. Entrambe le partite finiscono 2-1 e la classifica recita: Milan 4° a 61 punti, Fiorentina 5° a 60. Per di più Adrian Mutu pensa bene di farsi espellere per fallo di reazione, rimediando due giornate di squalifica. Per lui campionato finito, per la Fiorentina sembra sfumare la qualificazione in Champions League. Tanto più che gli scontri diretti arridono ai rossoneri: pareggio a San Siro (1-1, guarda caso gol del romeno), 0-1 al Franchi con sigillo di Pato nella ripresa. Viola, quindi, dietro in classifica a due giornate dalla fine, e in svantaggio nella classifica avulsa. Ci vorrebbe un miracolo che potesse rovesciare un pronostico già scritto, che forse tutto il calcio italiano vorrebbe: Milan in Champions, Fiorentina in Europa League. Anzi, nel palazzo si dice... "Così la Fiorentina ci può ritentare, visto che si è fatta beffare in semifinale dai Rangers di Glasgow". Eh già, per la squadra di Prandelli non era proprio un gran momento. Appena due giorni prima, infatti, la sconfitta ai rigori contro gli scozzesi aveva infranto il sogno del primo trofeo dell'era Della Valle (per inciso, lo stiamo ancora aspettando...) ed il morale era ai minimi storici. Fino... al rovescio della medaglia. Sette giorni dopo, alla penultima, i gigliati si sbarazzano del Parma per 3-1 con i gol di Santana, Semioli ed Osvaldo (attenzione, non fu una passeggiata... Budan aveva portato in vantaggio i ducali) mentre il Milan cade rovinosamente, insospettabilmente, inaspettatamente a Napoli. Al San Paolo finirà 3-1 con le reti di Hamsik, Domizzi e Garics. Seedorf addolcirà una pillola amarissima. Ad un turno dalla fine la Fiorentina è 4° (ovvero qualificata ai preliminari di Champions) con 63 punti, il Milan scala al 5° posto con 61. Tutto deciso? Nemmeno per sogno, anche perchè il Milan (lo abbiamo detto, in vantaggio negli scontri diretti) si può permettere di arrivare pari ai viola e conquistare comunque la qualificazione. Fiorentina, quindi, obbligata a vincere contro il Torino all'ultima giornata, mentre il Milan disporrà a suo piacimento (la partita finirà 4-1) di un'Udinese demotivata.

Da Firenze partono in 6000, destinazione l'Olimpico di Torino, e nonostante tutto c'è grande fiducia: il "toro" è matematicamente salvo, con i viola c'è un gemellaggio storico, si fiuta l'impresa anche se la Fiorentina appare in riserva, a corto di idee e di fiato. La squadra di Prandelli getterà il cuore oltre l'ostacolo, non c'è dubbio, serve però una prodezza, un'invenzione, un qualcosa che rovesci il pronostico. Detto, fatto! Ma bisogna aspettare il 31' del secondo tempo. Scende Jorgensen sulla destra, rientra sul mancino e crossa nel mezzo. Da 17 minuti è entrato Osvaldo (già decisivo dalla panchina contro la Juve, il 2 marzo, nel celeberrimo 3-2...) e la palla giunge proprio lì, sulla testa dell'argentino che controlla e rovescia. Rovescia la sua rabbia, la voglia di regalare un sogno a tutta la Firenzeviola. Rovescia come Pelè in "fuga per la vittoria", rovescia i primi vagiti dello splendido attaccante che è poi diventato. Rovescia in rete un pallone da tre punti, quelli necessari per superare il Milan ed entrare nella storia. La Fiorentina batte il Torino per 1-0. E' il delirio, in panchina Prandelli e Corvino si abbracciano (eh sì... una qualificazione europea fa anche questo) all'Olimpico si sente un solo coro, ed inneggia alla Fiorentina. Lo stesso coro, la stessa gioia si trasferisce all'Artemio Franchi dove dalle 18 si sono radunati i tifosi viola rimasti a Firenze, in attesa della squadra. Al terzo tentativo la Fiorentina si qualifica per la Champions League, la "musichina" ci aspetta...