PRIMO TEMPO AMICO
Che la Fiorentina abbia un discreto problema del gol è ormai un dato appurato. Prendendo ad esempio la prima parte del girone di ritorno, possiamo infatti notare che i viola sono andati in gol 14 volte in 13 partite, totalizzando di fatto una media di un gol a partita. Decisamente un dato inquietante, se si pensa che nel girone d’andata, nelle prime 13 giornate la Fiorentina aveva praticamente gonfiato la rete in 26 circostanze, doppiando in pratica l’attuale media. Colpa di qualche attaccante con le polveri un po’ troppo bagnate (Kalinic nel 2016 è andato in gol appena una volta, mentre Babacar, al di là del ko, non ha dato le stesse garanzie che aveva saputo regalare ad inizio anno) e di una manovra offensiva che probabilmente è diventata prevedibile per gli avversari.
Il Sassuolo, sotto questo aspetto, sembra dunque essere l’avversario più adatto per la Fiorentina, che non vince in assoluto una partita da metà febbraio. I neroverdi infatti hanno subito il 63% dei gol nel corso dei primi 45’ di ogni partita, collezionando la percentuale più alto di questo campionato sotto questo aspetto particolare. Non solo però: perché la squadra di Di Francesco ha anche all’attivo il peggior attacco del campionato nel corso dei secondi tempi, con appena 14 gol messi a segno dopo l’intervallo. Numeri che per certi versi confortano la Fiorentina, in piena crisi offensiva e alla ricerca del gol perduto. I viola infatti, che nelle ultime sei gare hanno trovato la via della rete solo quattro volte, sono però riusciti ad andare a segno sempre nei primi tempi.
È successo nell’1-1 interno contro il Napoli (rete di Alonso), nella debacle di Roma contro i giallorossi (rete di Ilicic su rigore) e poi nei deludenti pari interni contro Verona (Zarate) e Sampdoria (Ilicic). Non un dato da buttare dunque quello dei viola, che sperano di approfittare di questa tendenza già nella partita di domenica contro il Sassuolo.