PRANDELLI, Non ci sarà bisogno di turnover

03.10.2009 15:15 di  Tommaso Loreto   vedi letture
PRANDELLI, Non ci sarà bisogno di turnover
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Cesare Prandelli in sala stampa, alla vigilia della sfida di campionato con la Lazio: "Così come è necessario fare tesoro delle sconfitte, faremo tesoro della bella gara di martedì. Sono molto curioso di vedere come verrà interpretata la sfida di domani. E' stata una settimana particolare, ma credo proprio che non ci sia bisogno di turnover visto che poi ci sarà la sosta. Ovviamente devo valutare le condizioni dei vari singoli, e molto lo deciderò dopo l'allenamento di oggi. Gilardino ha avuto la febbre, ma da guerriero ha dato la sua disponibilità. Jovetic? Mi hanno fatto molto piacere le parole del patron Diego Della Valle. Dopo la vittoria sul Liverpool in città si percepisce l'affetto e l'attaccamento della città nei confronti della squadra. Ma non voglio accontentarmi di una prestazione, dobbiamo trasformare l'entusiasmo in qualcosa di grande. A Firenze voglio portare qualcosa che rimanga su un piedistallo per sempre.

Andrea Della Valle? Ha degli impegni, ma mi ha detto di sventolare le bandierine senza stropicciarle di modo da tirarle di nuovo fuori quando verrà allo stadio. Gila, Mutu e Jovetic insieme? In questo momento sarebbe un autogol rischiare, ma durante la partita si può fare. Ripeto, sono molto curioso di vedere cosa può fare questa squadra. Ma facciamo un passo alla volta. Domani è una partita importante, e se rivedo gli atteggiamenti visti martedì sera, vuol dire che abbiamo intrapreso una strada che può abbattere tutti i limiti. Quando tutti rispondono da squadra, significa che sei solido. Per noi domani è fondamentale disputare una grande partita. Negli ultimi anni la Lazio ci ha sempre fatto soffrire, perchè hanno giocatori tecnici e sono allenati da un tecnico che ha idee e che lavora moltissimo sul campo. Per noi sarà una gara particolare, ma ci arriviamo carichi di entusiasmo e consapevolezza. E l'approccio con la nostra gente, per la prima volta in 4 anni, sarà diverso. Sono convinto che ce la possiamo fare.

Il ferro di cavallo in panchina? Le promesse si mantengono, ma evitiamo eccessive enfatizzazioni. E' una cosa mia e tale rimarrà. Vargas terzino? Su Jovetic abbiamo speso chilometri di parole. Quest'anno è nella partita, sempre, con la squadra ed è sempre nel posto giusto, perdendo peraltro un po' di responsabilità. Quindi gioca più sereno. Su Vargas son sempre più convinto che in prospettiva, quando ci sarà la possibilità di poterlo supportare, il suo ruolo migliore è quello partendo da dietro. Nella scorsa stagione, con le critiche, si è un po' impaurito in merito a quel ruolo. In questo momento è per noi determinante. Non ho rivisto il mio pensiero, ma in questo momento fa la differenza in quel ruolo. Settembre forse non è il mio mese, ma leggendo le statistiche la risposta che trovo è che in queste settimana la squadra ha mantenuto una compattezza fra i reparti che prima non avevamo. Paradossalmente a fine gara c'è meno stanchezza. Sacchi mi ha sempre detto che per i giocatori italiani è più semplice correre all'indietro che in avanti. Se si supera questa difficoltà, anche con la fortuna, si trovano grandi risultati.

Il calcio italiano è purtroppo condizionato dai risultati e malato di polemica. Quindi vedere giocare con allegria e serenità e la voglia di trasmettere emozioni colpisce. E' chiaro che di fronte all'obbligo del risultato sei condizionato. Se invece vai in campo e cerchi di trasmettere la gioia e l'emozione la gente se ne accorge. Durante il primo tempo con il Liverpool la gente era euforica, perchè vedeva la gioia di giocare con il desiderio di trasmettere. E noi questo dobbiamo fare. Anche io mi sono emozionato. In due situazioni che avevamo provato, e ho visto la gioia di farle per gli altri. Abbiamo fatto tanti sacrifici in passato, e tante ore di lavoro. Adesso riuscire a dare agli altri la gioia del calcio è di certo emozionante"