PAGELLE, Frey mostruoso, male Pasqual
FREY: E pensare che qualcuno lo aveva messo in dubbio dopo la gara con la Lazio. Nel primo tempo si erge a ultimo baluardo di una difesa in balia del Genoa. Tre miracolo in sequenza. prima su Criscito, quindisu Palacio e infine su Toni. Nel secondo tempo, si ripete. La parata su Criscito al 70' è roba da pazzi. Mostro - 8
DE SILVESTRI: Dalla sua parte Sculli e il Genoa non sfondano quasi mai. Come tutta la squadra, soprattutto nel primo tempo, è timiroso e le sortite in avanti sono vicine allo zero. Non è ancora il cavallo di razza capace di spingersi in avanti con potenza e continuità ma, almeno, copre la sua zona senza andare nel panico. Frenato, ma diligente - 6
GAMBERINI: Si divide con Kroldrup la marcatura di Toni e se la cava alla sua maniera. Il difensore che annullò Torres è ancora lontano ma il Gambero, lì nel mezzo, è presenza fondamentale per la Fiorentina. Che Dio lo conservi - 6,5
KROLDRUP: Non chidetegli di impostare o di far ripartire l'azione. Non è proprio il suo mestiere. Preso d'assalto dagli attacchi del Genoa, insieme a Gamberini, regge alla violenta onda d'urto. Il suo lo fa. Sempre e comunque - 6
PASQUAL: Qualcuno lo aiuti. In perenne difficoltà, ha paura quando si ritrova il pallone tra i piedi e trema al cospetto di Palacio. Imbarazzante il confronto con l'argentino. Non lo prende mai, e il gol di Mesto arriva, ancora una volta, dalla sua parte. Esce a dieci minuti dalla fine. Patema continuo - 5. FELIPE: Rispetto a Pasqual è un altro vivere, ma ci vuole anche poco. Si attacca a Palacio e l'argentino, anche stanco, si placa. Utile nell'emergenza - 6
MONTOLIVO: Non è ancora il giocatore dello scorso anno ma il capitano sta crescendo. Si batte e sventa un paio di situazioni che nel primo tempo potevano portare al raddoppio del Genoa e nella ripresa cambia marcia anche in costruzione. Si spinge in avanti, cerca la conclusione e prova a trascinare i compagni nei momenti più difficili. Uomo squadra - 6,5
DONADEL: Invocato quasi come salvatore della patria, getta sul prato di Marassi tutta la rabbia accumulata in questi mesi. Corre, contrasta e, soprattutto, è uno dei pochi a non perdere la calma davanti al pressing furioso di Sculli e compagni. Cala nella ripresa, ma è normale. Rabbioso - 6,5
ZANETTI: Personalità e carattere non mancano. Senza le gambe, però, la storia si fa dura. Dovrebbe regalare ordine e regia, ed invece sbaglia spesso la misura del passaggio. Cerca di verticalizzare, ma non è proprio il suo momento e Mihajlovic se ne accorge tirandolo fuori dopo 20' della ripresa. A bassissimo regime - 5. BOLATTI: Entra al posto di uno Zanetti in palese difficoltà e rispetto al compagno mostra, quantomeno fisicamente, di poter reggere l'urto dei diretti avversari rossoblu. Senza lampi nè errori. Utile - 6
VARGAS: Pronti via parte all'assalto di Chico e Mesto e sforna l'assist, con la collaborazione di Mesto, per il gol di Gilardino. Costretto dalle pene di Pasqual a continui raddoppi in fase difensiva, nel primo tempo si vede più indietro che in avanti. Il colmo, per uno che non vuole fare il terzino. Nella ripresa, come i compagni, alza il baricentro ma il serbatoio è ormai vuoto. Generoso e sacrificato - 6,5
CERCI: Sul gol di Mesto c'è anche il suo zampino. L'azione nasce infatti da un suo rinvio sbagliato. Ha un lampo improvviso a inizio ripresa, quando colpisce il palo con un sinistro da talento puro. E' l'unica fiammata in una partita vissuta nell'eterno e vano tentativo di saltare l'uomo. Passo indietro - 5,5. MARCHIONNI: Inguardabile contro la Lazio, si accomoda ancora una volta in panchina e quando entra non aggiunge nulla a quanto dato da Cerci prima di lui. Gioca troppo poco però, per guadagnarsi un voto - S.V
GILARDINO: Il gol come una liberazione. Basta una zampata, e la faccia del Gila si trasforma. Non più triste e sconsolata ma cattiva e decisa a lottare. Accetta il duello fisico con l'ex compagno Dainelli senza mai tirarsi indietro. Non sarà ancora al top, ma quello di stasera è un centravanti vero. Sbloccato - 6,5
MIHAJLOVIC: Aveva annunciato una grandissima prova. La promessa non è propriamente mantenuta. Soprattutto nel primo tempo la sua Fiorentina, una volta in vantaggio, si consegna al Genoa e non riesce mai a ripartire. Il carattere e la grinta però, i suoi marchi di fabbrica, si vedono eccome. La squadra non vuole perdere e sputa il sangue su ogni pallone. Bella no, ma con tanto cuore. Giusto togliere Zanetti e Pasqual. Deciso passo avanti - 6