OK, IL RINNOVO FINO AL 2016 È GIUSTO, MA IL RUOLO NO.
Resta. Ma dove? Rinnova. Ma come? A volte, per costruire delle certezze, occorre farsi delle domande. Porsi degli interrogativi. Si vuole costruire la Fiorentina intorno a Jovetic? Ottimo. Ma ha bisogno di una sua identità e non di un'improvvisata posizione e location. Lì davanti è un Davide zoppo e monco che contro i Golia delle difese avversarie non ha possibilità di vittoria. Stevan Jovetic deve partire guardando la porta, osservandola e bramandola. Puntandola, per poi ubriacare di Montenegro gli avversari di ogni ruolo e colore.
Stevan Jovetic che rinnova, se rinnova come pare, sarebbe un gran segnale per la Fiorentina che è e che verrà. Lo stadio, ok, ma i buongustai sanno bene che è il ripieno che conta. Chi va in campo, in primis, ma chi inventa e rifinisce in vetta al progetto tattico. 2016 è tutt'altro che Odissea alla Mercafir (o al Franchi che sia), ma punto cardine per partire e ripartire.
Di Natale non è solo una bella data nel calendario però, ma anche un esempio da seguire per Mihajlovic. Quello sì che è il centravanti fantasma. Totti in versione Spalletti idem. Non Jovetic che clona ed imita Gilardino, non il riccioluto isolato lassù in mezzo agli Ercoli delle difese avversarie. Ecco. Meglio un Santiago Silva oggi che uno Jovetic disorientato domani. Meglio dirglielo da subito. "Tu sei un esterno sinistro. Guarda la porta. Salta l'uomo. Segna e fai segnare". Lo sa, perché lo è, un giocatore del genere. E se sarà in viola fino al 2016, come è e come pare, tutto oro colato. Ma patti chiari e contratti lunghi.