NON SCRIVEREMO MAI DI JUVE
Domenica strana, quella andata in scena a Firenze. La Fiorentina, sul campo, vince (e nel secondo tempo convince) arrotondando il risultato contro l'Udinese. Le orecchie sono fissate sui cori della curva, che prima di tutto se la rifà con la Juventus. La Juve già. Prandelli saluta e ringrazia tutti a fine gara. E non parla. Mentre gli occhi fissati in tribuna autorità avevano già ampiamente notato l'assenza dei fratelli Della Valle. Nell'aria le dichiarazioni del dopo partita di Pantaleo Corvino che ribadisce “Prandelli è l'allenatore della Fiorentina”.
Tre punti che rianimano la classifica, quasi che nessuno se ne fosse accorto. Tre punti che arrivano dopo un primo tempo a tratti bislacco per la squadra che, in un modo o nell'altro, l'atmosfera dello spogliatoio la respira. E una ripresa nella quale si scrolla di dosso paure e pensieri. Vargas sfodera una punizione da youtube (il fatto che qualcuno possa vederci una conclusione “alla Roberto Carlos”, francamente, non ci entusiasma affatto....) Santana è imprendibile, Gilardino torna rapinatore, Jo-Jo ormai una certezza. Avanti così. La prima delle otto è fatta. Adesso sotto con il Parma con l'Europa League a meno quattro punti e...vabè... Non ora.
Ma quel che stride è, inevitabilmente, il silenzio che scende dopo 48 ore paradossali. Dalle stilettate di Diego Della Valle sulla “Gazzetta dello Sport” allo sfogo del tecnico in sala stampa. Ore fredde. Gelide. Come le distanze che si respirano in questo momento in casa Fiorentina. Un futuro da dipingere a tinte, ci auguriamo, ben diverse da quelle cupe attuali. Ma il prima possibile, con la massima chiarezza. Richiesta, quest'ultima, ormai divenuta persino banale e retorica. Anche per quanto poco ascoltata da più parti. Adesso, davvero, si esca dalle dialettiche, e si giochi a carte scoperte. Da una parte, e dall'altra. Possibilmente dopo un sereno confronto.
Per il bene della Fiorentina, e dei suoi tifosi che non meritano di essere divisi in fazioni. Non su questo. Qualsiasi sia l'esito finale, la vicenda Prandelli non può e non deve essere gestita così. E allora nell'auspicare che l'incontro più volte preannunciato si materializzi con i giusti crismi del caso, anche a noi che raccontiamo la quotidianità viola, non resta che provare a dare un piccolo, modesto, ma significativo esempio. Hai visto mai lasciasse un segno... Ecco perchè nel nostro uovo di Pasqua troverete un bigliettino con scritto: “Non scriveremo mai di Juventus”.