MUTU, Quali gli scenari futuri?
Ieri si è sostanzialmente conclusa l’avventura di Adrian Mutu alla Fiorentina. Il comunicato della società viola chiude le porte a qualsiasi nuova via di conciliazione. Leggendo letteralmente l'annuncio apparso su violachannel, la vicenda Mutu potrebbe anche finire in tribunale. Sede civile e sede federale potrebbero essere (sempre parafrasando il comunicato dell’ACF) le sedi in cui la società viola tutelerà i propri interessi lesi dai comportamenti del calciatore. Ma quali sono le strade percorribili dalla società, quali gli interessi lesi dal comportamento di Adrian Mutu e soprattutto quali le conseguenze a livello disciplinare/civile a carico del giocatore? La prima strada percorribile e la meno dolorosa è quella di una vendita del calciatore. Problemi nascono però per la destinazione in quanto Mutu vorrebbe restare in Italia ed invece i viola vorrebbero trasferirlo all'estero. Cesena ed altre squadre italiane sembrano interessate, di club internazionali per ora nemmeno l'ombra. La seconda soluzione percorribile dalla società viene indicata nello stesso (famoso a questo punto) comunicato. Con il comportamento tenuto da Adrian Mutu ieri pomeriggio, il calciatore è sicuramente venuto meno ad un preciso obbligo contrattuale. Nel contratto sicuramente vi saranno delle clausole che prevedono sanzioni, in primis a livello disciplinare, per non aver partecipato all’allenamento e di conseguenza non esser stato convocabile per una partita ufficiale. Sicuramente Mutu sarà esposto ad una multa.
Altra voce circolata “a caldo” è quella secondo la quale il giocatore potrebbe essere messo fuori rosa fino al termine della stagione. Questa sarebbe una presa di posizione netta da parte della società forse discutibile, forse giusta, sicuramente economicamente non conveniente visto che il giocatore verrebbe pagato senza dare alcun contributo sostanziale ai risultati sportivi della squadra. Tuttavia c’è una terza e più complessa soluzione. Il giocatore è ormai messo alla porta dalla società. Ed il club stesso potrebbe sfruttare quest’ultima “bravata” del calciatore per cercare di ottenere una rescissione contrattuale. E qui si apre un mondo. Soltanto i legali delle due parti possono conoscere la fattibilità di questa operazione. Impossibile pensare che il comportamento (comunque grave) del calciatore possa in qualsiasi modo configurare un motivo di rescissione contrattuale. A meno che le carte in mano alla società siano ben altre e di maggiore gravità, ovvero possa essere fatta valere la somma degli inadempimenti del calciatore: il comportamento alla cena degli sponsor, la squalifica per sibutramina, la vicenda Berat Recaj ed ultimo il rifiuto di allenarsi e la mancata convocazione. A questo punto non resta che aspettare per capire in che modo si muoverà la società viola, ciò nondimeno guardando a tutte le vicende che hanno coinvolto Adrian Mutu nell’ultimo anno solare si può capire come il calciatore “qualche” danno d’immagine, sportivo e economico lo abbia causato.