MIHAJLOVIC, Non è (solo) colpa sua
Una Fiorentina al passo coi tempi. Quelli in cui per la prima volta i figli hanno meno sogni e prospettive dei padri, però. Quelli in cui l'orologio dello sviluppo ha smesso di andare avanti ed in cui le promesse vanno ben oltre le premesse. Ecco. Questa è la viola d'oggi. Meglio anche ragionare di società nella sua interezza, piuttosto che di squadra: perché nel tempo dello stop del progetto, nel preciso istante in cui tutto si fermò, la società fu prima responsabile. Quel che c'è oggi, senza voler assolvere certo Sinisa Mihajlovic, anche lui colpevole di concorso in fallimento sportivo, e per il quale le lune presto caleranno definitivamente, è frutto di un lavoro sbagliato, stentato, steccato. Felipe, Bolatti, Cerci, D'Agostino, Boruc. Colpa del mercato, a detta di molti. "Senza portafogli, si fa quel che si può" ribatteranno gli altri. Chiaro. Ma a giudicar dalla classifica, e dai conti in banca di molte delle avversarie (per non retrocedere), il discorso non muta certamente.
GLI INNESTI
C'è chi li ha definiti 35 milioni di errori. Certo è che ad oggi valutare col pollice in su Felipe, mai in palla e sempre pronto a regalarla agli avversari, sarebbe esercizio masochistico. Occhio a Bolatti, oggetto misterioso, centrocampista da dimenticatoio da record, nonostante il pesante esborso. Frey, poi, è stato chiaro. "Se c'era un reparto da rinforzare, non era il portiere". E' arrivato Boruc. L'interno di centrocampo, semmai. Il terzino sinistro, magari. Macché. Dentro Cerci, disastroso coi suoi dribbling falliti l'uno sull'altro, e D'Agostino. Che, di per sè, è grandissimo acquisto, se non fosse per quella leggera pecca del cartellino 'fragile', che lo costringe ai box continuamente.
LE MANCATE CESSIONI
Altro discorso: le motivazioni. Corvino fu chiaro, chiarissimo, ad inizio anno. "Sarà un anno pericoloso". Che avesse già annusato quel che era l'umore di molti? Certo è che in tanti, big su tutti, faticano a ritrovare la bussola. Meglio accontentarsi, forse, in estate, di qualche milione in meno per i vari Vargas, Montolivo e via discorrendo, Zanetti e Pasqual chiaramente inclusi. Portafogli meno ricco, già, ma almeno gli innesti sarebbero stati indubbiamente di maggior vigore e cattiveria agonistica.
I DOPPIONI
Problema ravvisato da Mihajlovic ad inizio stagione. Tanti centrocampisti ma tutti uguali. Ed ecco che la Fiorentina non è mai riuscita a giocare con uno schema che piacesse al tecnico, ecco che anche il gioco ne ha poi risentito. Il discorso del portiere è delicato e più volte affrontato, mentre in altri reparti mancano i giocatori...
LE LACUNE
Eccoci, appunto. Jovetic si è fatto male a San Piero, dunque con tutto il tempo per trovare un sostituto. Chi è arrivato? Nessuno. Vice-Gilardino? Babacar. Tutto bene, sin qui. Se non fosse che, però, il senegalese non scende mai in campo e non è considerato dall'allenatore. Difetti di comunicazione col ds? Altro appunto: il terzino sinistro. Punto debole, ravvisato anche da Corvino, che cercava Insua. Non è arrivato, lui, come nessun altro.
LE COLPE DI MIHAJLOVIC
Non è solo colpa sua, ma è anche colpa sua. Per dirla in tre righe: inesperienza, preparazione che lascia spazio a molti dubbi sia sull'efficacia, sia sulla tutela degli infortuni dei giocatori. Sostituzioni in allegria e senza troppi ragionamenti tecnico-tattici, bastone e carota mal alternati e pessimamente dosati. Colpe gravi, in fondo, se anche post-crisi si ribadisce che "con la rosa al completo la Fiorentina lotterebbe per la Champions League". Già. Ma i se ed i ma, tre punti non li regalano affatto. Anzi. E' molto più credibile che portino ad un esonero fatto di mille rimpianti.