MATI, Una jella da cacciar via con le nozze
A leggere i numeri di Mati Fernandez in maglia viola, in effetti, c'è il rischio di rimanere davvero scottati: in sole 17 presenze, infatti, il gioiello cileno (approdato in viola sotto espressa richiesta di Montella ed accolto tra l'entusiasmo) non ha collezionato né un gol né tantomeno un assist, mettendo insieme solo la miseria di un cartellino giallo e di un rigore sbagliato. Praticamente il nulla cosmico. La stagione di Mati a Firenze, però, è stata complicata (e non poco) da due fattori assolutamente determinanti: il primo è costituito dall'inamovibilità del terzetto dei sogni che la Fiorentina ha a centrocampo, con Aquilani, Pizarro e Borja Valero che ormai si sono consolidati e che formano un trio inscindibile per la qualità e la grinta che riescono a dare al gioco viola.
Il secondo, ben più problematico ma per certi aspetti preventivabile, è quello relativo al lungo infortunio che ha tenuto Mati fuori dai campi da inizio gennaio fino a metà marzo: un fastidioso problema al ginocchio che - oltre a far scendere ulteriormente il cileno nelle gerarchie di Montella - ha comportato un ritardo fisico del giocatore, che solo ora si sta riaffacciando con continuità sul campo. In mezzo a tutto questo, una serie di incoraggianti prestazioni con la propria Nazionale (della quale, peraltro, è il capitano) ed un matrimonio con la bella Alejandra, la compagna di una vita che nel 2008 lo ha reso padre di Antonia. Sicuramente un anno ''pieno'' in tanti sensi per Mati, che è però assolutamente determinato a apportare il suo prezioso contributo nel rush finale del campionato viola.