LE ULTIME 24 ORE

31.12.2016 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
LE ULTIME 24 ORE
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© foto di Federico De Luca

Ultime 24 ore. Qualche ora e sostalziamente il pianeta si fermerà in attesa del cambio della guardia. L'addio al 2016, il benvenuto al 2017. Un vero e proprio sollievo se osserviamo le prospettive viola, picconate da una lunga ma inesorabile discesa lungo i pendìì dei sogni e delle ambizioni. Difficile immaginare metafore diverse ricordando dov'era la squadra soltanto un anno fa. 

Storia arci nota, quella di come la Fiorentina sia riuscita a distruggere i propri sogni tramutandoli nei freddi numeri del bilancio. E altrettanto nota è stata la reazione di quel Paulo Sousa che si appresta a vivere gli ultimi mesi sulla panchina viola. La separazione dal portoghese con tanto di ripartenza del progetto sportivo, di fatto, sembra scontata. E in linea con l'aria di rivoluzione che si preannuncia per la prossima estate, si aggiunga pure anche il significativo passo legato allo stadio.

Ed è poi proprio dal progetto del nuovo impianto alla Mercafir che può ripartire il cammino della Fiorentina, negli ultimi mesi consapevole - come non capitava da tempo - dei propri errori e vogliosa di riparare. Certo, non basterà il ritorno in società di Antognoni o la tappa vinta nel percorso verso lo stadio, ma sono segnali importanti. Ai quali andranno poi aggiunti quelli più strettamente tecnici, legati a investimenti mirati e a una programmazione un po' più chiara. 

Perchè al di là dell'abbassamento delle aspettative vissuto nell'anno che va concludendosi, è soprattutto dove vuol andare a parare la Fiorentina dei Della Valle, che i tifosi vorrebbero sapere. Perchè da troppi mesi l'altalena tra realismo e ambizioni, tra plusvaleze e calcio giocato, non conosce soste, e perchè sopratutto la chiarezza può aiutare il club viola a ricostruire definitivamente il rapporto con la propria gente.

Anche sotto il profilo di un fiducia nei proprietari del club che ultimamente, inutile far finta di niente, vacilla sempre di più sotto i colpi di finestre di mercato ai limiti della spending review. Sarebbe bello, magari giù nel prossimo mese di gennaio, riuscire a smentire quegli scettici che, per esempio, sul prossimo mercato invernale si augurano semplicemente di veder reinvestiti eventuali introiti da cessioni.