LA LUNGA ESTATE DI NETO
Adesso non ci sono più dubbi, e il giorno dopo la chiusura del mercato sembra essere sceso il silenzio. Di Norberto Murara Neto, da ora in poi, si parlerà solo e soltanto in termini di prestazioni in campo, senza più sirene di mercato e auspici di nuovi arrivi. L'inutile attesa di un sì da parte di Julio Cesar, appena lunedì, si è interrotta di fronte alla chiusura delle trattative, e a quel punto è diventato chiaro che sarebbe stato Neto il portiere titolare della Fiorentina 2013/2014.
Un'estate per niente semplice, quella che deve aver vissuto il portiere viola, stretto com'era tra le critiche (anche se a Villarreal è parso decisamente incolpevole nonostante una disattenzione su un rinvio semplice semplice) e qualche erroraccio come contro il Grasshopper. Un'estate nella quale, poco prima di ferragosto, l'esclusione dall'undici iniziale nell'amichevole contro lo Sporting Lisbona era parsa un'autentica bocciatura definitiva. Poi, come detto, le prove in Europa League e in campionato, e l'errore nel ritorno contro le Cavallette di Zurigo.
A Genova, perciò, la risposta fornita da Neto, è stata di spessore. Per il percorso non semplice sostenuto fino all'inizio ufficiale della stagione, e per le 24 ore di passione che avrebbero atteso il brasiliano all'indomani nella chiusura milanese del mercato. Quasi come se, fin dall'inizio di una stagione che poteva anche sembrare in discesa dopo la partenza di Viviano (a proposito in bocca al lupo!), in realtà la strada si fosse messa in piena salita per Neto.
Intanto, il primo ostacolo, è stato superato, e con il sostegno che di fatto diventa inevitabile nei suoi confronti (ma che dai compagni non è mai venuto meno) non resta che affidarsi a lui sperando che determinati problemi di tenuta psicologica possano essere superati com'è accaduto nella lunga, difficile, estate di Neto.