LA DURA VITA DEL TIFOSO VIOLA

20.04.2017 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
LA DURA VITA DEL TIFOSO VIOLA

Certo che è difficile in questo momento essere tifosi della Fiorentina e vivere sereni. Non c’è giorno che non ci sia un motivo per arrabbiarsi e chiunque parli della Viola trova il sistema di farci innervosire e forse sarebbe bene stare zitti e stendere un velo pietoso su questo campionato. Veniamo dalla sconfitta contro l’Empoli che ancora brucia e, a seguire, hanno parlato Freitas, Sousa, Cognigni e Astori dicendo cose che buttano benzina sul fuoco della nostra passione delusa.

Il Direttore sportivo ha tirato di nuovo in ballo le promesse di un futuro ambizioso esponendosi, unico dirigente a fine gara, con discorsi che potrebbero ritorcersi contro visto quanto abbiamo subito negli ultimi tempi. Sousa ha continuato il suo teatrino di battute contro la società che deve essere presente prima, durante e dopo ogni gara (altra verità assoluta, ma lui poteva preparare meglio l’incontro che aveva tutti i presupposti per essere vinto tranquillamente). Il meglio lo ha dato però “l’omo nero” come ormai è stato ribattezzato Cognigni che, dopo aver lasciato lo stadio alla fine del primo tempo ed aver rimuginato sull’accaduto nei giorni pasquali, ha esternato il suo disappunto sull’operato arbitrale. Parole sante, ma non vorrei che pensasse che è colpa loro se la Fiorentina non riesce a raggiungere obiettivi importanti. Se crede di buttarci fumo negli occhi, si sbaglia alla grande e sarebbe più corretto che guardasse al suo operato e a quello del comparto tecnico che dipende sempre  da lui e dal suo registratore di cassa.

Parla di non credere al complotto, ma intanto lancia il sasso e se si arriva a contare meno dell’Empoli, qualche esame di coscienza forse è meglio che se lo faccia. Se andassero più spesso alle riunioni di Lega, se si facessero valere dove è importante, forse non ci maltratterebbero così. Non si chiedono piaceri né agevolazioni, ma rispetto anche da parte dei nostri dirigenti.

Che poi si lamenti colui che lo scorso anno ci fece sapere che andare in Champios avrebbe significato un aumento del monte ingaggi, che sarebbe stato in realtà un problema, fa ancora più rabbia.

Infine i calciatori, i protagonisti che vanno in campo e che spesso sono apatici, spenti e senza carattere. Ieri Astori, in vista dell’entusiasmante partita contro l’Inter, ha detto “vogliamo dimostrare di poter stare in alto in classifica” dimenticandosi che siamo in una anonima ottava posizione. Forse era meglio impegnarsi prima perché, anche con questo organico, alcune partite in più potevano essere vinte concedendoci davvero di stare più in alto.

Questo è lo splendido scenario che subiamo e che ci porta a dire sempre più spesso, speriamo che finisca presto tutto. Nemmeno ai tempi in cui si lottava per rimanere in serie A e si giocava con Zagano e Gola avevo mai sentito tanto scoramento.

 

La Signora in viola