LA DIFFERENZA LA FA IL CENTRAVANTI
C’è un dato vincente nel calcio ed è quello che prevede la presenza in campo di un attaccante, di un centravanti che faccia gol ed è stata questa l’unica differenza fra la Fiorentina e la Roma di ieri. La Viola è stata sfortunatissima ed anche la regola che declama “gol mancato, gol subito” è stata servita su un piatto molto amaro che è stato condito anche con gol dell’ex mancato (Pizarro), gol dell’ex subito (Osvaldo).
Quella sana perfidia che ci fa sempre sperare di segnare all’ultimo istante della partita, il sogno di tutti i tifosi, si è trasformato in un incubo. Svegliatemi, per favore, ditemi che non è vero, non è successo alla mia squadra in corsa per la Champions! Invece è la cruda realtà e pensare di avere lasciato tanto alla Roma, fa soffrire ancora di più. Ci hanno fatto fuori dalla Coppa Italia, speriamo la vinca la Lazio, e adesso probabilmente ci hanno fatto perdere il treno dell’Europa che conta.
Se era il prezzo da pagarle per quanti romani ci siamo presi, fra calciatori, ex e dirigenti penso che adesso si sia a posto. E’ l’avversaria alla quale abbiamo dato di più, alla quale abbiamo lasciato punti ed ambizioni e, che porti la maglia giallorossa, fa male ancora di più.
Abbiamo giocato bene, all’inizio del secondo tempo anche ad un ritmo arrembante ma la palla dentro non voleva entrare. Non vorrei infierire ma la delusione mi si concentra sempre su Jovetic: è da “cattiva” pretendere da lui qualcosa di più? Gli altri hanno compensato tanto alla sue mancanze, hanno fatto gol molti suoi compagni, ma lui dov’è? Fisicamente ancora qui, ma mentalmente penso altrove. Ho visto una scenetta in campo, dove Ljajic lo sollecitava a pressare un difensore che portava palla e lui ha allargato le braccia. Noi le allarghiamo, caro Stevan, increduli dall’aver perso quel campione che pensavamo di avere. Anche in questo Adem lo batte, a lui sembra che piaccia giocare in viola o almeno si impegna molto ultimamente.
La squadra comunque è uscita fra gli applausi del pubblico, perché quelli si merita e, come diciamo da tempo, comunque vada sarà un successo. Però uscire dalla corsa Champions lascia un po’ di rammarico, abbiamo fatto una splendida cena senza mangiare il dolce. La matematica mette a disposizione ancora tanti punti ma, anche se è una scienza certa, due più due fa sempre quattro, è una materia che non mi è mai piaciuta soprattutto quando in cattedra ad insegnarla salgono gli arbitri. Vogliamo sottolineare il rigore non assegnato alla Fiorentina per quel “braccino” di De Rossi in area, che oltretutto era già ammonito?
Ma in fondo il preside di questa scuola si chiama Galliani e i professori amano compiacerlo, soprattutto quando l’allievo da promuovere si chiama Milan.
La Signora in viola