L'OCCASIONE DI BABA
Con il contemporaneo sospiro di sollievo che ha provato l'intero tifo viola alla notizia che Gilardino dovrà restare lontano dai campi da gioco per ''solo'' 5-6 settimane, c'è da scommettere che anche il giovane Babacar avrà sicuramente abbozzato un mezzo sorriso, sapendo che - complice l'infortunio del Gila - potrà nuovamente giocarsi le sue chances in Serie A partendo dalla panchina come vice-Silva, che verosimilmente mercoledì sarà al centro dell'attacco viola nella delicata sfida contro il Parma di mister Colomba.
Una situazione particolare la sua, una nuova ed importante opportunità che scaturisce da una disgrazia altrui. Un po' come - ma il livello tecnico, lo si sapeva, era ben diverso - era avvenuto per Artur Boruc, il quale fu forzatamente schierato in campo da Sinisa Mihajlovic in campo a partire dallo scorso novembre, quando Sébastien Frey si infortunò in allenamento, provocandosi una pesante lesione al legamento crociato; ed in effetti la media-punti che la Fiorentina realizzò con il polacco tra i pali risultò, a parità di partite giocate, nettamente più alta di quella con il francese in porta. Un netto guadagno, dunque.
La situazione che adesso si pone davanti in casa Fiorentina non è ovviamente la stessa, dal momento che, lo abbiamo detto, la fama che si era portato dietro Boruc nel momento del suo arrivo a Firenze nella scorsa estate è ben diversa da quella che ha accumulato Babacar fino ad oggi (l'estremo difesore ex Celtic aveva già disputato 79 presenze con la maglia degli Hoops e possedeva una discreta esperienza in Champions League, mentre il giovane senegalese ha collezionato ad oggi solo 22 presenze in Serie A e a mala pena una rete).
Ciononostante, l'occasione che si prospetta al sorridente attaccante della Primavera viola è tanto ghiotta quanto inaspettata; starà dunque al giocatore sfruttare questa irripetibile opportunità, per spazzare via giudizi e pareri affrettati che la scorsa stagione lo hanno spesso e volentieri limitato nell'utilizzo.