L'ARMA IN MENO
Due flash dalla gara con la Juve: la punizione di Borja Valero, una mozzarella che finisce fra le braccia di Buffon; il siluro di Pirlo che s'insacca all'incrocio dei pali. In fondo, giovedì sera, la differenza l'ha fatta (anche) questo. Perché la Fiorentina lo scorso anno aveva trovato negli schemi da calcio piazzato (punizioni, corner) un'arma formidabile per colpire gli avversari. I viola realizzarono una trentina di gol, circa il 40% del totale, sugli sviluppi di calcio piazzato.
Ecco, alla Fiorentina 2013/14 sta mancando anche questo. Perché lo staff viola, capitanato dallo stratega Gianni Vio (nella foto), dedica una parte rilevante degli allenamenti proprio agli schemi sui calci piazzati. E invece, in partita, quest'anno pochissime volte la Fiorentina è riuscita a colpire così.
Su azione di calcio d'angolo sono arrivati appena 4 gol in campionato, più un paio nelle coppe. Gli ultimi, nel 2014, quelli di Gonzalo Rodriguez (al Livorno) e Marvin Compper (al Siena in coppa Italia).
Su calcio di punizione i viola hanno segnato 3 volte in campionato e 1 volta nelle coppe, ma a differenza dello scorso anno (ricordate Roncaglia a Roma?) nessuno di questi gol (Vargas a Milano, Ilicic con Atalanta e Esbjerg, Mati Fernandez a Parma) è arrivato su schema, visto che si è sempre trattato di soluzioni personali.
Anzi, paradossalmente la Fiorentina ha subito quest'anno diversi gol su calcio piazzato (10 in campionato, più alcuni nelle coppe come contro Siena e Juventus); calci piazzati che sono così diventati un'arma in meno rispetto alla scorsa stagione. Per tornare al solo campionato, i numeri dicono che i viola hanno realizzato 34 gol su azione, 7 su calcio di rigore, e 7 su altre azioni di calcio da fermo. Non che il Napoli, avversario di domani, abbia fatto meglio (appena 2 gol su corner e 2 su punizioni). Ma per i viola è poco, davvero poco, se si pensa ai numeri dello scorso anno.