JOVETIC... "LA PORTI UN BACIONE A FIRENZE"
Un destro chirurgico, le mani sugli attributi (casualità o gesto studiato?), ed un bacio verso il “settorino” dei tifosi viola. Romanzandoci un po'... Jovetic “porta un bacione”a Firenze". Certo, il ragazzo non potrà mai dire... “che llè la mì città”, come cantava Spadaro. E neanche... “l'è tanto che 'un ci vò”, visto che Jo-Jo a Firenze ci vive e ci lavora. Proprio per questo riteniamo quello di Jovetic un bacio significativo, un messaggio di pace, quantomeno di tregua. O magari di amore ritrovato... chi può dirlo. Ed anche quel chiamare a se i compagni, condividere con loro un momento magico, non vi sembra un tentativo di riappacificazione? La voglia di far ancora parte del gruppo, di essere uno di loro. Il tutto aspettando il verdetto finale. Che allo stato attuale delle cose non può essere uno solo. Il primo riguarda la posizione della Fiorentina al termine del campionato: con i tre punti dell'Olimpico i viola salgono al quarto posto, staccano Inter e Lazio, mettono il Napoli nel mirino, tallonano il Milan... In attesa dello scontro diretto (al Franchi) del 7 aprile. Fiorentina quindi in piena corsa per un posto Champions, Fiorentina in crescita nell'atteggiamento, nella mentalità, Fiorentina che ritrova la vittoria fuori casa dopo quasi tre mesi (l'ultima era stata il 22 dicembre, a Palermo). La permanenza di Jovetic dipenderà anche da questo.
Il secondo verdetto sarà emesso sul futuro di Stevan Jovetic. Lui stesso ha ribadito che vuole fare più gol possibili (per ora è a 12, a due lunghezze dal suo record personale), che vuole andare in Champions col giglio sul petto, che non vuol parlare del suo futuro. Nonostante, aggiungiamo noi, abbia un contratto fino al 2016. E allora perchè nicchiare, perchè prendere tempo? L'impressione è che il suo futuro sia già scritto (ricordate l'affare Nastasic? Ci sbaglieremo ma tra Fiorentina e City non può finire così...) e per questo Jo-Jo non può andare oltre. Allo stesso tempo ci sono ancora 10 partite da giocare, tre mesi da trascorrere in riva all'Arno, ed il montenegrino non poteva continuare così. Da separato in casa: una partita bene, una male, e quelle dichiarazioni al... 50%. Per questo il bacio dell'Olimpico assume un valore particolare: un gesto insolito per l'algido aspirante top-player, necessario per proseguire il cammino insieme verso una separazione indolore e ben remunerata. E comunque, nel frattempo, qualcuno gli faccia ascoltare il capolavoro di Spadaro... hai visto mai che funzioni?