IN DIFESA
Ci mancavano le ruggini della passata stagione. Agli sgoccioli di una decina di giorni complicati e a 72 ore dalla ripresa del campionato non mancano gli argomenti che fanno discutere e dividono (come del resto capita quando intorno alla Fiorentina cominciano ad addensarsi interrogativi sul futuro) oltre alle parole dell'ex tecnico Montella che hanno rinfocolato antiche polemiche. Il tutto proprio mentre il successore dell'Aeroplanino, Paulo Sousa, giocherà la partita legata al proprio futuro in viola nelle prossime otto gare.
Anche per questo, però, in casa viola l'obiettivo dell'attenzione si è giustamente spostato sul finale di campionato, con la chiara volontà di difendere il comparto sportivo e provare il controsorpasso sul fil di lana. Operazione di per sè complessa, tanto più al cospetto di una Roma in salute, ma che comunque la si pensi necessita assolutamente di concentrazione, compattezza, determinazione.
Aspetti da ritrovare allontanando i veleni degli ex, certo, ma anche i venti di cambiamento che spirano sull'immediato futuro. La rivoluzione, in altri termini, resta per il momento in secondo piano, a favore di un palcoscenico sul quale la Fiorentina dovrà assolutamente ritrovarsi nelle prossime otto partite. E' questo, in sintesi, il diktat che filtra dai piani alti. Perchè solo dopo il fischio finale, solo allora, la Fiorentina deciderà il futuro (magari cambiando) ma fino a quel momento serve restare uniti. Per chiudere una stagione ricca sì di polemiche, ma che al tempo stesso poteva andare decisamente peggio.