IL RITORNO DI CESARE
Molte storie d'amore non finiscono mai. Altre finiscono senza che se ne possa capire esattamente il perché, e spesso l'unica soluzione per farsene una ragione è attendere che il tempo svolga la sua funzione di galantuomo. Il rapporto, durato cinque anni, tra Cesare Prandelli e Firenze racchiude un po' entrambe queste situazioni. Di solito, solo dopo molti anni, si arriva ad apprezzare solo quanto di buono c'è stato in un amore. Ma il calcio è un mondo a se', con dei ritmi sempre più frenetici. E l'appuntamento tra Firenze e il suo vecchio idolo avviene a pochi mesi da un divorzio gestito in maniera, almeno mediaticamente, assai strana. Il rendez-vous ufficiale è fissato per domani sera. Presente anche un altro "divorziato" di lusso, Roberto Baggio. Ma l'incontro vero e proprio tra Cesare Prandelli e il proprio recente passato si consumerà questa sera, al "Franchi".
Dal garage, agli uffici, agli spogliatoi, e, infine, sul manto erboso e su quella panchina che è stata a lungo il suo regno. Chissà cosa penserà Cesare Prandelli nel rivedere certi luoghi. Se penserà ai festeggiamenti per le qualificazioni in Champions o per il successo contro il Liverpool o alle sfuriate alla squadra nelle ultime gare della passata stagione. Chissà cosa gli verrà in mente guardando la "Fiesole" -stasera- deserta. E chissà cosa penseranno i tifosi nel vederlo con in dosso la divisa della Nazionale: se agli anni di successi vissuti assieme o alle polemiche legate al suo addio. Forse era davvero troppo presto per ricreare questo incontro. Ma questo, lo ripetiamo, è il calcio. L'importante è che si ricordi che si rivedranno, seppur su versanti, inutile nasconderlo, ormai opposti e dopo pochissimi mesi in cui però così tante cose sono cambiate, uno dei pochi "signori" rimasti nel mondo del calcio ed una tifoseria capace di amare e odiare con la stessa intensità, ma ormai resa matura da anni di interninabili battaglie. Molte delle quali vissute, non dimentichiamolo, proprio a fianco del "mago di Orz".