IL PRINCIPINO AZZURRO E I DUE ESODATI VIOLA

16.05.2013 19:56 di  Iacopo Barlotti  Twitter:    vedi letture
IL PRINCIPINO AZZURRO E I DUE ESODATI VIOLA
FirenzeViola.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Le scelte di Prandelli, che poco fa ha diramato la lista dei 31 pre-convocati per la Confederations Cup del prossimo giugno, fanno ancora una volta storcere la bocca ai tifosi viola. Se è vero che Aquilani ritrova (meritatamente) l'azzurro dopo una stagione di grande spessore, condita dal suo record personale di gol, probabilmente anche il capitano viola Manuel Pasqual meritava un riconoscimento dopo la grande annata che lo ha visto fra i protagonisti nella Fiorentina. Mentre Viviano è evidentemente finito fuori dai top-5 portieri italiani: dopo il ritiro di De Sanctis, è evidente che Prandelli lo considera dietro a Buffon, Marchetti, Sirigu e Agazzi.

La buona notizia, si diceva, è il ritorno del Principino Aquilani. L'ultima volta in azzurro fu piuttosto recente, ad agosto, nell'amichevole contro l'Inghilterra. Ma era da 19 mesi che Aquilani non veniva impiegato in azzurro in gare ufficiali, con l'ultima presenza che risale a Italia-Irlanda del Nord dell'ottobre 2011 a Pescara, là dove domenica proverà a conquistare sul campo la qualificazione alla Champions League. I 7 gol e i 6 assist stagionali, nell'arco di 25 gare di campionato, sono un biglietto da visita che non poteva certo passare inosservato.

E' passato invece inosservato capitan Pasqual. Domenica pomeriggio, dopo la sfida col Palermo, Manuel se lo immaginava già. Senza neanche bisogno di nominare la parola "azzurro", il capitano viola concludeva infatti il suo intervento in mixed zone con un emblematico "Lasciamo perdere", con riferimento ai possibili obiettivi personali per il futuro. Difficile pensare che, oltre a De Sciglio, gente come Abate e Antonelli abbia fatto molto meglio di Pasqual. L'età? E' vero, Antonelli e Abate sono 4 anni più giovani, ma il capitano viola è pur sempre un classe 1982: ha 31 anni, contro i 34 di Pirlo, i 32 di Barzagli e i 31 di Maggio e Gilardino - tutti punti fermi del gruppo di Prandelli.

Più complessa la situazione di Emiliano Viviano. Che forse sperava in una convocazione, ma per il quale l'azzurro avrebbe potuto significare in qualche modo una valorizzazione del cartellino. Se i viola vogliono davvero riscattare Viviano, insomma, devono sperare in un forte sconto del Palermo sulla cifra del riscatto (7,5 milioni) pattuita a inizio stagione. E la 'bocciatura' di Prandelli, in questo senso, può rappresentare un aiuto alla strategia viola.