IL DIO DEL CALCIO

21.04.2013 20:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
IL DIO DEL CALCIO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Evidenemente aveva scelto di tenere d'occhio il "Franchi", il Dio del calcio. Colui che tutto può in ambito pallonaro, e che qualcuno a suo tempo aveva nominato come la "Dea Eupalla". Aveva di fatto intuito che sarebbe potuto capitare di tutto, oggi, a Firenze. In un clima di festa e gemellaggio come raramente accade. E la Fiorentina di Montella aveva onorato come meglio non poteva gli occhi dell'Illuminato.

Un tre a zero nella prima mezz'ora che sembrava chiudere qualsiasi conto. Ma si sa che finchè non arriva il triplice fischio può sempre capitare di tutto, e da lassù qualcuno non deve aver gradito troppo i tacchi e le rabone nelle quali si esibivano i viari uomini di Montella. Troppo convinti di aver già vinto, troppo distratti, persino per rendersi conto che stavano regalando troppo agli avversari come in occasione del primo gol di Barreto.

E allora, proprio lui, deve aver instillato altre gocce di energia nei due ex di turno, ed è così che Santana e Cerci si sono ritrovati ad accoltellare al cuore i loro ex tifosi. Gettando Viviano nello sconforto (oggi un passo indietro rispetto alle recenti buone prestazioni) e con lui tutti coloro che sognavano, e sognano, il terzo posto. Troppo presuntuosi i viola per non essere puniti da Eupalla, troppo bruciante la beffa per non provare a cercare l'ultimo colpo di reni.

E dev'esser stato nel forcing finale che il Dio del Calcio ha posato il suo sguardo benevolo su Romulo Souza Orestes Caldeira. Non un divo da privè in discoteca tra una velina e l'altra. Non un fotomodello pettinato e cotonato come in uno spot tv e immortalato da centinaia di telecamere prima magari di un eurogol su punizione. Ma un onesto calciatore, lontano anni luce dall'immaginario vippesco del pestipedatore odierno. Un lavoratore, ancor prima che un inedito brasiliano dalla finta particolarmente pronunciata.

Sui suoi piedi si è materializzato il pallone che ha rispedito Firenze in paradiso, e chissà che quel passaggio inventato dallo stesso Mati Fernandez non sia stato proprio suggerito da qualcuno più in alto. Un Dio del calcio che forse memore di gare stregate già vissute dai viola (Pescara su tutte) stavolta ha voluto donare a Romulo e alla Fiorentina tre punti pesantissimi che stasera, dopo Juve-Milan, potrebbero valere ancora di più. Il bello del calcio, infondo, è proprio questo, cioè che sfugge a qualsiasi logica, se non a quelle misteriose e comandate dal Dio del pallone.