IL COMMENTO TECNICO: MONTELLA SEMPRE PIÙ ENIGMATICO. ORA IL 4° POSTO
L’Europa League era già in tasca la settimana scorsa visto che il Genoa non ha la licenza Uefa, ma siccome non si sa mai, oggi siamo tutti più sereni. Per il terzo anno consecutivo la Fiorentina è nelle coppe e il traguardo è pur sempre ambizioso visto che hanno fallito l’obiettivo società come l’Inter e il Milan (seconda stagione) con budget e introiti dai diritti televisivi molto superiori a quelli dei viola.
Ora serve solo battere il Chievo domenica prossima per avere la certezza assoluta del quinto posto che permette di evitare i preliminari, ma visto che si incontrano Napoli e Lazio, ci può stare ancora il quarto posto. Come è facile capire la stagione che si chiude va messa in conto tra quelle positive, la Fiorentina rispetto agli anni scorsi ha fatto ancora meglio, su questo non c’è alcun dubbio, tutti hanno lavorato bene, anche se restano negli occhi e nella mente tre partite che stanno segnando in negativo, fra le polemiche, questo finale.
Parliamo, naturalmente, delle gare dei tre gol presi in casa dalla Juve nella semifinale di coppa Italia, dei tre presi dal Cagliari in campionato e dei tre incassati a Siviglia in Europa League a causa dei quali dalla possibilità di due finali e magari di alzare un trofeo, dall’inserimento possibile nella corsa Champions in campionato, si è passati al nulla. Saremmo disonesti se non riconoscessimo che queste sono tre ferite aperte perché quelle erano partite decisive e la Fiorentina non le ha perse per la netta superiorità dell’avversario, ma per una serie di errori evitabili dall’approccio alla gara, dalla preparazione tattica, alla scelta delle formazioni e alla gestione della partita .
Torniamo a dirlo per cercare di capire cosa stia succedendo attorno alla panchina viola e soprattutto nella testa di Montella che per primo ha aperto la polemica attaccando i tifosi, una cosa del tutto inusuale e sconsigliabile. I tifosi hanno espresso la loro delusione (mettiamoci anche sei rigori sbagliati su sette) che dovrebbe essere anche quella di Montella e invece non abbiamo mai sentito parlare di suoi errori che per altro ci sono stati. Autocritica mai, quando le cose vanno male è sempre colpa della società e ora anche dei tifosi, mai dei giocatori o dell’allenatore che in quanto esseri umani possono sbagliare anche loro.
Prima però val la pena accennare anche alla gara di ieri giocata con buona intensità, anche se di questi tempi contano solo i punti. Con Gomez ancora in panchina come previsto e la novità Kurtic (più espulso) al posto di Borja, ha giocato la squadra che sta meglio fisicamente e quella deve giocare. Si è rivisto un gran Ilicic con un gol stupendo, ma pensando al futuro portarsi dietro un giocatore come questo sarebbe un errore.
Ilicic è quello indolente di sempre o quello decisivo delle ultime settimane? Meglio monetizzare e poi eventualmente rimpiangerlo che rischiare un’altra stagione come quella che si sta concludendo. Quarta vittoria di fila è un piccolo record, altri tre gol e va tutto bene, meno bene le solite amnesie difensive. Jajalo era completamente solo, Rigoni ha tirato in mezzo a cinque viola fermi come statuine. Su questo ci sarà da lavorare.
E allora torniamo a Montella. Nel dopo-partita ha detto altre cose che rendono ancora meno comprensibile il suo obiettivo e riempiono ogni discorso di contraddizioni. In sostanza Montella dice questo: a Firenze sto bene e non sento la voglia di una piazza più importante. In più, aggiungiamo noi, ha un contratto e questo dovrebbe bastare.
E allora perché un attimo dopo racconta invece che c’è bisogno di un incontro chiarificatore con la società e che ha un gentleman agreement per rescindere il contratto quando vuole? Ma allora sta bene o non sta bene a Firenze? Non capiamo tutto questo tira e molla. E’ chiaro che ogni allenatore e ogni società debbano incontrarsi a fine campionato per fare i programmi per la stagione successiva, ma questo invece di un incontro di routine sta diventando una sorta di duello all’ultima parola.
Montella in tre anni deve aver capito che i Della Valle senza mai fare proclami hanno comunque sempre cercato di alzare il livello della squadra e se i risultati sono arrivati non può essere solo merito dell’allenatore. Il discorso sussurrato "o mi fate una squadra più forte o vado via" sarebbe soltanto un inutile ricatto. E le parole di Pradè "vedremo di accontentarlo" suonano proprio come una risposta a queste richieste. Non ha mai sentito dire Adv che vuol fare una squadra più debole, tutti vogliono una Fiorentina più forte. E allora quale è il problema?
Se questa è la situazione, se da una parte (Montella) e forse anche dall’altra (la società), ci sono troppi ma, troppi se, dubbi e incomprensioni, se si è persa la completa fiducia, se l’entusiasmo è scemato e le motivazioni affievolite, è meglio dirselo chiaramente e una volta per sempre. Continuare soltanto perché c’è un contratto sarebbe un errore, per colmare la distanza che separa la Fiorentina da altre squadre servono sicuramente dei giocatori nuovi, ma anche una grande coesione fra tutte le componenti.
Twitter: @EnzoBucchioni
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