IL COMMENTO TECNICO: BABA-KALINIC ASSIEME, ECCO COME MIGLIORARE IL GIOCO
Se guardo la classifica sorrido soddisfatto e penso a questa Fiorentina operaia e dal gioco un po’ noioso che comunque vince, fa punti e si ritrova terza in classifica.
E allora, cosa voglio di più? Cosa voglio? Niente, per carità. Il calcio è anche questo e chi vince ha sempre ragione, per fare un discorso popolare e populistico. E poi, in fondo, non ero io che chiedevo alla Fiorentina dell’anno scorso di essere più cinica, più pratica, meno bella e meno ingenua in certe situazioni? Già, proprio così.
Leggo le dichiarazioni di Borja Valero e mi confortano. Il mitico Borja non si scandalizza per la fatica fatta con il Carpi, anzi sottolinea proprio che l’anno scorso certe partite i viola le avrebbero pareggiate. O forse anche perse. Come dargli torto?
E allora dobbiamo accontentarci della brutta vittoria con il Genoa e dell’orrenda vittoria con il Carpi e fare festa comunque?
Per molti versi sì. Non era facile ripartire con un allenatore nuovo che ha una mentalità diversa da Montella, non era semplice inserire alcuni giocatori importanti. In certi casi il tempo ci vuole e per aver conferme basta guardare la classifica della Juve (4 punti), un’altra squadra che ha cambiato molto, o del Napoli che ha un allenatore nuovo come la viola (5 punti).
Tutto questo va bene, è una importante base di discussione e di soddisfazione. Quando una squadra non gioca un buon calcio, ma ha carattere, sa lottare e chiudersi discretamente e in quattro gare porta a casa nove punti il bilancio è nettamente favorevole.
Però il calcio ha le sue regole e noi sappiamo benissimo che una squadra che non gioca decentemente, che non cerca di imporre la sua manovra, che ha poca qualità, magari vince partite come quella con il Carpi, ma poi va poco lontano.
E allora bisogna ragionare su come fare a crescere, come riuscire a miscelare il gran calcio a volte presuntuoso, forse troppo bello, della Fiorentina di Montella, con il calcio più utilitaristico, forse troppo brutto, di questo primo Sousa.
La Fiorentina ha un organico che può e deve dare molto di più in termini di gioco e di personalità. Come?
Questo è il grande interrogativo. Per me, tanto per dirne una, questo turn-over selvaggio fatto in inizio stagione con una continua rotazione dei giocatori, anche ieri sette novità dall’inizio rispetto alla partita di Europa League, ostacola notevolmente la crescita dell’intesa e non fa decollare la personalità della squadra. In questo periodo, secondo me, sarebbe più giusto scegliere una squadra base, scegliere i più forti e giocare con quelli il più possibile. Il turn over si può fare su due, tre al massimo o a stagione più avanzata. La Fiorentina non ha 22 giocatori tutti uguali, titolari e riserve esistono anche nel calcio moderno. Capisco che Sousa abbia la necessità di motivare il gruppo, ma una squadra titolare in 13-14 giocatori ci deve essere.
Mi convince poco anche questo modulo (3-4-2-1) con molti giocatori offensivi (col Carpi 5) che difficilmente consente alla Fiorentina di avere il comando del centrocampo. Suarez anche ieri ha faticato perché deve crescere, ma forse accanto a lui, in un centrocampo sostanzialmente a due, forse dovrebbe esserci un Vecino o un Badelj (squalifica a parte) e non un bravissimo Borja Valero che con il suo gran movimento naturale spesso perde la posizione.
Ci sono poi alcuni giocatori in difficoltà. Parlo di Gilberto che ha buona attitudine, sicuramente crescerà, ma appena arrivato in Italia ha bisogno di ambientarsi e magari di giocare gradualmente.
Ci metto anche Pepito Rossi, a malincuore ma ce lo metto. Sousa ha fatto bene a farlo giocare dall’inizio con il Genoa. Aveva bisogno di certezze dopo due anni di sacrifici, era giusto dargli una scossa di adrenalina, dimostrare a tutti, anche a lui, che è un giocatore recuperato. Però, secondo me, viste le sue condizioni atletiche, forse sarebbe meglio che entrasse a partita in corso, quando gli altri sono più stanchi. Metterlo dall’inizio non fa bene a lui, ma soprattutto non fa bene alla Fiorentina. Il suo recupero deve essere graduale? E allora graduale sia, consolidando il minutaggio sulla mezz’ora per fargli acquisire ritmo, colpo d’occhio, passo. In questo momento di costruzione di una squadra e di un gioco, forse non ci si può permettere anche un Rossi a rimorchio.
Per questo ragazzo tutti stravediamo, pure io. Lo dico solo per la Fiorentina (che ha bisogno di maggior dinamismo) e per lui che entrando dopo può essere più decisivo.
Insomma, come sostenevo, è il momento delle scelte e, per me, devono giocare i più forti, i più in forma.
Se Sousa ama la difesa a tre, in questo momento Astori, Gonzalo e Roncaglia mi sembrano affidabilissimi. In mezzo al campo giocherei a cinque, con Suarez o Badelj vertice basso, Vecino e Borja Valero interni, Kuba a destra e Alonso a sinistra. In attacco è obbligatorio provare a far coesistere la forza di Babacar con la grande abilità da attaccante vero di Kalinic. E questa è una soluzione. Ma se non dovesse funzionare, la seconda punta può anche essere Bernardeschi che sa giocare in più ruoli ed è un titolare aggiunto.
Ma c’è anche la possibilità di una difesa a quattro (Tomovic,Gonzalo,Astori, Alonso) con tre centrocampisti (Suarez o Badelj, Vecino a destra, Borja a sinistra) e tre attaccanti (Ilicic a destra, Baba o Kalinic con Berna a sinistra).
Potremmo andare avanti ancora, le soluzioni tattiche possono essere tante, l’importante trovare una base solida e delle certezze.
Se poi, strada facendo, Sousa recuperasse anche il pressing alto, le ripartenze verticali e la rabbia agonistica visti con Barcellona, Chelsea, ma anche il Milan in campionato, non ci dispiacerebbe.
Perché per i punti sono tanto e ci piacciono, ma non possono essere tutto. Chi parla di calcio spettacolo a volte mi fa ridere (Zeman), ma la Fiorentina oltre che concreta deve anche essere bella. O almeno bellina….