PASSIONE INFINITA

05.04.2011 00:00 di  Marco Sarti   vedi letture
PASSIONE INFINITA
FirenzeViola.it
© foto di Alberto Fornasari

Cesena-Fiorentina è stata una partita a due facce. Il 2-2 finale - diciamolo - non serve a niente ed a nessuno, né alla Fiorentina (ormai le speranze di Europa sono ridotte ad un misero lumicino) né al Cesena (nonostante il punto è stato scavalcato dal Lecce). Ma, nella miseria di una classifica che ci vede a sette giornate dalla fine a più 2 dalla salvezza matematica, un dato è quanto mai stupefacente: a Cesena c'erano quasi 3000 ragazzi fiorentini che tifavano e cantavano (a squarciagola) per la Fiorentina. In barba alla depressione, in barba ai risultati, in barba ai prezzi (il biglietto per il 'Manuzzi' costava oltre i 30 Euro), in barba alla crisi economica ed in barba a quei maledetti 42 punticini che ci guardano come a eterna presa di giro.

Perché, se proprio c'è necessità di guardare il bicchiere mezzo pieno, non si può cominciare dal "bilancio poco in rosso" o dal "Montolivo resta o no" ma bisogna cominciare da lì. Da quei ragazzi che, in barba davvero a tutto, hanno preso baracca e burattini e si sono fatti 300 chilometri per andare a sostenere la squadra non a Milano o a Roma e nemmeno a Torino, a Cesena. E con tutto il rispetto per il Cesena, non c'è miglior risposta a coloro che avevano paventato un disaffezionamento dei fiorentini per i colori viola. Impossibile, non succederà mai. L'infinita passione per la Fiorentina, a Firenze, ti viene somministrata in culla, quando ancora in fasce nemmeno sai comunicare ed a malapena gesticoli. Tutto questo non si compra, inutile provarci, è come un virus che non ti lascia più. La Fiorentina e quei colori viola diventano, tuo malgrado, la colonna sonora della tua esistenza.

Certe volte non contano i rendiconti economici né i bilanci, certe volte basta questo, una sana dose di passione infinita, sovrannaturale, quasi malata. A questo proposito, domenica arriva il Milan e tra due domeniche la Juve. Prendere a esempio quei ragazzi sarebbe la cosa migliore da fare. A prescindere dagli obiettivi che si potranno raggiungere, far sentire il calore, il vero amore per i colori, lo stadio pieno, 35 mila persone all'unisono sarebbe il modo migliore per finire una stagione nata male.