GENNAIO E ATTACCANTI, UN MERCATO NON PROPRIO FORTUNATO
Vista l’attualità, o meglio il gossip, e quella che è la storia recente della nostra Fiorentina, mi verrebbe da scrivere che ci avevano promesso una Ferrari e ci ritroviamo con una Twingo oppure un Rolex per un Casio tanto per citare l’ormai celeberrima sfida a ripicche fra Shakira e Piqué dopo la loro separazione. Premesso che a me va bene anche una Renault e un semplice orologio, ma se ritieni di essere un personaggio al top, come il nostro Presidente, a quello devi ambire. Invece in questo momento la Viola pare una vettura da revisionare e, se anche la consideriamo un’utilitaria, va portata da uno bravo per rimetterla su strada e farla andare un po’ più forte.
Abbiamo superato la metà di gennaio ed ancora non si hanno notizie importanti in merito ad un ipotetico rafforzamento della squadra di Italiano anche se è palese che manca come il pane un attaccante, ancora di più dopo l’infortunio di Cabral e il contributo nullo di Jovic. Il problema è che a gennaio non è facile fare buoni acquisti (dalle nostre parti nemmeno a giugno negli ultimi tempi!) e lo stesso brasiliano è arrivato nello scorso mercato di riparazione, e che riparazione visto che andava a prendere il posto di Vlahovic, ma è sotto gli occhi di tutti come non sia risultato un calciatore all’altezza di competere nel calcio italiano.
Un anno prima, sempre a gennaio, era arrivato Kokorin e non aggiungo altro. Sono andata pertanto a spulciare un po’ nella storia ed ho visto che il mercato invernale proprio un gran bene non ci porta perché col freddo sono arrivati in tempi diversi Zarate, Matri, Larrondo, Amauri e Bonazzoli, tanto per citare alcuni e mi sono emozionata solo leggendo Giuseppe Rossi e Salah. Circolano chiaramente ipotesi come Belotti, Petagna o Joao Pedro ma circolano voci anche sulle difficoltà per arrivare a loro e quindi resto perplessa e non voglio appassionarmi a nessun nome, certa che grandi manovre non ne vedremo.
Si sentono inoltre voci in merito alla partenza già da subito di Jovic, e le motivazioni credo non vadano spiegate, ma allora sì che servirebbe qualcuno là davanti, e lo scambio fra Gollini e Sirigu evidenzia come anche il ruolo del portiere vada preso seriamente in considerazione perché Terracciano dà qualche segnale di cedimento. Anche se l’attaccante serbo non dovesse partire adesso, mi pare chiaro che non possa esserci nessun interesse a continuare questo rapporto e lo stesso va a collocarsi in testa alla classifica dei fallimenti del mercato estivo. Con Gollini in procinto di andarsene restano Dodò, che mi pare faccia più incavolare che esultare ma soprattutto rimpiangere Odriozola, Mandragora che solo avere pensato potesse sostituire Torreira è roba da pazzi, e Barak che essendo in prestito chissà come finirà.
Quindi non so cosa aspettarmi ma mi duole molto vivere nell’apatia, sentire la partita come un obbligo e non un piacere, rassegnarmi alla mediocrità come negli ultimi anni dei Della Valle e vedere come tanti siano fieri del Viola Park alla faccia del lato sportivo, del campo vero e proprio. Ho fatto in questi giorni questa considerazione: la Fiorentina ci è stata disegnata dalle parole di Commisso, al suo avvento, con un inchiostro a scomparsa ed invece di colorarla e renderla bella è svanita proprio come i nostri sogni.
La Signora in viola