FIORENTINA, Non è ancora il mercato d'aprile
Il nostro lavoro diventa estremamente difficile quando si affronta l'argomento calciomercato: sappiamo che si tratta di uno dei soggetti che stuzzica di più l'interesse dei nostri lettori, e come pertanto sia necessario reperire e fornire notizie di questo genere; allo stesso tempo ci rendiamo perfettamente conto del rischio che corriamo quando si parla di un possibile acquisto o di una probabile cessione, perché il confine tra informazione e fantacalcio in questi frangenti è veramente sottile. In questo momento, quaranta giorni dopo la chiusura della campagna trasferimenti estiva e quasi tre mesi prima dell'inizio del cosiddetto mercato di riparazione, gli operatori del settore sono quasi tutti impegnati in missioni di scouting. Per cui, quando vengono interpellati, rispondono quasi sempre che "gennaio è ancora lontano"; sappiamo che non sempre dicono la verità: da molti anni a questa parte il mercato è ormai praticamente sempre aperto, e sia società che procuratori tengono sempre gli occhi ben aperti su ciò che può offrire per il futuro il panorama calcistico nazionale e internazionale. Però c'è un limite a tutto. E se gennaio, dunque, non è poi così lontano, sicuramente lo è il primo di aprile. Perché non riusciamo a non collegare al giorno degli scherzi per antonomasia le notizie provenienti da Torino sul futuro di Cesare Prandelli. Forse, alla fine, i colleghi piemontesi ci smentiranno, e davvero vedremo il nostro amato mister prendere la via dell'"Olimpico".
Ma l'insistenza con cui questo rumour viene trattato e soprattutto la sicurezza ostentata nel farlo non può non irritarci. Da buoni Toscani non ci arrabbiamo e cerchiamo di rispondere con l'ironia. Prendiamo in prestito quella usata ieri dal nostro illustre concittadino Sandro Mencucci: "Dicono che vogliono anche Corvino, chissà che non ci sia posto anche per me". Evidentemente per chi è nato fuori da questa regione è difficile captare certe sfumature: tant'è che, è notizia di stamani, i dissapori col ds viola sarebbero tra i motivi che spingerebbero Prandelli a prendere la via di Torino. Non commentiamo nemmeno stavolta, limitandoci a riprendere le dichiarazioni di un personaggio "neutro", un romano DOC come Carletto Mazzone: "Che il nome di Cesare Prandelli sia stato accostato ad un grandissimo club come la Juventus non può farmi che piacere, perché rappresenta l'ennesimo attestato di stima nei confronti delle doti tecniche e umane del tecnico viola. Però ritengo che si tratti di una fastidiosa opera di disturbo fatta dai media per mettere in conflitto non solo Prandelli con la sua società, ma anche la Juventus con il suo attuale tecnico. Per come conosco Prandelli non penso che si lascerà influenzare da certe voci, ma credo che penserà solamente a portare avanti il proprio progetto con la Fiorentina".