FIORENTINA, Moviola... A centrocampo
Giusto parlare delle sviste di arbitri e giudici di linea. Perché il calcio non è la boxe, dove si può vincere anche ai punti. Nel calcio vince chi segna un gol in più dell’avversario, che giochi meglio o peggio. E senza due clamorosi errori in altrettante gare ora saremmo a parlare di una Fiorentina che non convince ma che è comunque seconda in classifica. Allo stesso tempo questa tesi ci pare tuttavia più applicabile alla partita di 15 giorni fa col Napoli piuttosto che a quella di ieri col Lecce. Perché contro un avversario, con tutto il rispetto, di caratura inferiore, l’episodio del gol annullato a Kroldrup sarebbe dovuto risultare ininfluente. Se l’Italia fu eliminata dal Mondiale coreano la colpa non fu solo dell’arbitro Moreno ma anche dei gol che si mangiarono gli attaccanti azzurri. E se è giusto, dopo quanto accaduto -non solo ai viola- in questo primo assaggio di campionato, invocare innovazioni di carattere tecnologico atte ad evitare certe clamorose e imperdonabili sviste, ci pare altrettanto giusto sperare nell’abolizione di uno strumento tecnico di cui la Fiorentina sta abusando fin troppo: la moviola. Dove per moviola si intende un movimento lento e frazionato anziché fluido. E il riferimento è senza mezzi termini al centrocampo.
Alla fine cosa si è visto ieri? Una squadra che si affidava alle serpentine di Cerci, ai lanci di D’Agostino, alle intuizioni di Marchionni e a qualche discesa di Pasqual. STOP. Si parla di cambio di modulo tattico. Ma Sinisa Mihajlovic ha dichiarato che la Fiorentina non ha gli uomini adatti per il 4-3-3 e che quindi si va avanti col 4-2-3-1; giusto quindi che il tecnico serbo si affidi agli esterni e alle invenzioni del trequartista; ma in questo caso cosa devono fare i due centrocampisti? Dovrebbero mordere le caviglie agli avversari, spezzare le loro azioni e innestare con passaggi rapidi gli stessi esterni, sfruttare il caos creato da questi ultimi nella retroguardia avversaria per portarsi loro stessi alla conclusione. Si è visto niente di tutto questo ieri? No. Parevano difficili anche gli appoggi più elementari, sia che a farli fosse il buon Zanetti che il tanto decantato Montolivo, i lanci si perdevano spesso sul fondo e le conclusioni altro non erano che delle ciabattate. Sia ben chiaro, le ciabattate le tirava anche Rui Costa, solo che le sue finivano quasi sempre in rete. Niente allarmismi, per carità, siamo sicuri che i calci nel fondoschiena che Mihajlovic ha promesso arriveranno davvero, ma speriamo che non servano solo a ritrovare carattere ma anche a dare a molti giocatori viola una svegliata sotto tutti gli aspetti. Ammesso e concesso che questo basti.